CAPITOLO 5: luoghi comuni e reali principi del satanismo.
Jun 19, 2014 17:20:00 GMT
Post by Kurtz Rommel on Jun 19, 2014 17:20:00 GMT
Eccoci arrivati ad un altro articolo del “Nascondiglio del Diavolo”. In questa puntata parlerò delle varie idee e luoghi comuni a riguardo del satanismo, e cercherò di dare una spiegazione sui vari principi di base comuni a tutte le principali scuole di pensiero relative a questo culto.
Chiedendo a chiunque cos’è il satanismo, si hanno le risposte più strampalate o superficiali.
Questo è anche normale, essendo pressochè impossibile catalogare con chiarezza un fenomeno a carattere comunque estremamente riservato e poco adatto a farsi descrivere in poche parole.
Le risposte generiche sono in fin dei conti sempre le stesse: “è il male”, oppure “è l’adorazione del male/del diavolo”; si passa poi alla musica metal, con le solite associazioni tra metal e satanismo; i più “informati” a livello legale iniziano a professare l’illegalità del culto (invito a leggere l’articolo sulle messe nere per ulteriori chiarimenti…), con in mezzo tutta una nutrita serie di variazioni sul tema “dark”. Vampiri, licantropi, zombie, gnomi, folletti, spiriti e fantasmi iniziano a far parte del, già di suo, ben nutrito panorama satanico, insieme a diavoli cornuti col forcone, streghe a cavallo di ramazze e mostri di ogni genere. Non parliamo poi della notte di Halloween, che è diventata, per le solite ragioni a metà fra il commerciale e la faziosità, la “notte del diavolo” per eccellenza.
Tantissimi gruppi metal si danno arie “sataniche” con testi e abbigliamenti adeguati, con il semplice scopo di apparire di più (ergo, di aumentare i loro profitti), tanti registi infilano le peggiori fantasie e inesattezze nei loro film, scrittori anche famosi inventano storie in cui presunti demoni compiono le più malvagie e sadiche opere di morte e distruzione, solo per essere sconfitti dal solito (anti)eroe armato di fede, sempre cristiana, ma praticamente mai di altre confessioni, crocifisso e formule di magia, che come tutti sanno è una componente fondamentale della fede cristiana, e logicamente usando anche armi di ogni tipo, debitamente “benedette” e caricate con proiettili d’argento.
Tutta disinformazione, alimentata da articolisti poco professionali e tendenti più alla sensazionalità dei loro scritti, e da tanti produttori cinematografici o musicali senza scrupoli.
Purtroppo questa totale disinformazione a riguardo è anche alimentata da troppi, tragici episodi di cronaca nera, che pur essendo in minoranza rispetto ad altri comunque fanno notizia, con il triste risultato di confondere ancora di più le idee alle persone. Ribadisco i miei inviti alla prudenza, cosa che non fa mai male quando si ha a che fare con un mondo così difficile da comprendere subito.
Ma il satanismo, almeno nelle sue linee generali, in realtà cosa riguarda?
Escludiamo mostri, fantasmi, folletti, vampiri, diavoli,streghe, metal pseudosatanico e delinquenza.
Il satanismo, ovviamente con le debite differenze presenti nelle sue varie scuole di pensiero, parla di tutt’altro. Innanzitutto la visione di bene e male non corrisponde a quella canonica. I satanisti non “adorano il male”, rifiutano la delinquenza e non istigano a sacrifici animali o umani.
Il concetto di bene e male, per loro, è legato all’uomo, più che a dei concetti assoluti. L’idea che tutte le scuole di pensiero sataniste hanno è che l’uomo sia l’artefice della sua riuscita o fallimento, e che per raggiungere i risultati che si pone debba lavorare senza condizionamenti o preconcetti.
Il “male”, quindi, per un satanista diventa tutta la serie di convenzioni sociali, vincoli, pregiudizi e moralità comuni, imposti dai vertici della società, che ha il solo scopo di bloccare il libero arbitrio e la responsabilità individuale, per tenere la persona in uno stato di sottomissione e dubbio continuo.
Nulla di legato alla malvagità intesa in senso canonico, o all’immoralità, quindi, ma solo la scelta del rifiuto, libero e ponderato, delle imposizioni esterne, che vengono viste come un intralcio, per intraprendere un cammino diverso e personale.
Questi vincoli esterni vengono interpretati e descritti, a seconda delle varie scuole, in senso più “pratico” da parte dei razionali, o nel modo più mistico degli occultisti, ma il senso è lo stesso.
In secondo luogo, Satana non viene visto come un’entità malvagia o tenebrosa, ma come il vero salvatore dell’umanità. Sul modo in cui opera le varie filosofie divergono, ma la maggioranza porta avanti l’idea che Satana ci abbia fatto dono della conoscenza del Bene e del Male, insegnandoci a scegliere in modo autonomo, senza seguire preconcetti o convenzioni sociali. Questo dono, inoltre, ha portato l’umanità a sviluppare il libero arbitrio, cioè la capacità di agire prendendosi meriti, danni e responsabilità delle proprie azioni, giuste o sbagliate, senza dover fare affidamento a dei tutori esterni. Anche qua, si hanno le differenze di visione tra le varie scuole, che interpretano la figura di Satana in vari modi, da quello “alieno” degli spirituali a quello puramente archetipico dei razionali, o in quello più “biblico”, come viene visto dai tradizionali, ma sul suo ruolo nei confronti dell’uomo c’è sostanzialmente un accordo pressochè totale, su cui non si discute se non per quelle che sono le cosiddette “modalità operative” della cosa. Le uniche divergenze sono, diciamo, sulla sua identità.
Terza importante caratteristica del satanismo riguarda il rapporto con le altre divinità, e dunque con i vari culti ad esse dedicati. Si è portati a pensare che il satanismo sia “contro il cristianesimo”.
Questo è vero solo in piccola parte, e non come si pensa comunemente. Escludiamo i delinquenti che distruggono chiese o lapidi di cimiteri, così come quelli che sfruttano il titolo di “satanisti” per i loro comodi. Escludiamo anche quelle frange di estremisti effettivamente anticristiani, che nei loro “rituali” usano ostie rubate o crocifissi capovolti, estremisti purtroppo esistenti ma comunque tenuti lontano da tutti gli appartenenti a tutte le scuole di pensiero, e da loro additati come una vergogna.
In generale, anche se con le debite differenze di interpretazione, i satanisti indicano quello che si identifica come il “Dio” cristiano non nel senso comune, bensì come un’entità molto più antica e potente, poi chiamata dagli uomini in diversi modi. In sostanza, per i satanisti, questa divinità è la stessa che viene adorata, sotto diverse forme, da tutte le maggiori religioni del mondo, con quella cristiana, ebraica ed islamica in testa. Una divinità, quindi, comune a tutte quante le religioni, che invece la descrivono ognuna a suo modo, quasi esistesse un intero pantheon di dei equivalenti.
Questa divinità, secondo i satanisti, è estremamente potente, vendicativa e gelosa del suo potere: potere che può essere anche messo in pericolo dall’ascesa allo stato divino da parte di entità del mondo materiale, quindi “inferiori”. Quindi, per evitare, un giorno, di ritrovarsi spodestata da queste “entità inferiori”, questa divinità avrebbe messo in opera un piano volto a tenere il mondo materiale ed i suoi abitanti in una eterna condizione di inferiorità e sottomissione, condizione tale da negare il naturale sviluppo del potenziale divino insito nelle creature mortali, specialmente nell’uomo.
Il fatto di presentarsi in modo diverso a seconda dei luoghi e delle epoche, presentando il “volto” del momento come l’unico vero, al contrario dei “falsi dei” venerati da tutti “gli altri”, sarebbe quindi da attribuirsi ad una precisa volontà di questa divinità, allo scopo di tenere le persone in uno stato di perenne conflitto e divisione, quindi di debolezza. Insomma, la vecchia idea: “Divide et impera”.
I satanisti, in generale, ritengono che questo piano sia destinato a fallire, ed attribuiscono quindi a Satana il ruolo di liberatore dell’umanità da questa condizione.
Il quarto punto su cui in generale i satanisti sono d’accordo è quello della posizione dell’umanità in questo contesto. L’uomo è una creatura dotata di un enorme potenziale, sia personale, sia divino. La capacità dell’uomo di evolversi ed adattarsi a condizioni proibitive, unita poi alla sua intrinseca aggressività e violenza, lo rende capace di cose per altre forme di vita impensabili.
Il vero problema nasce, secondo le varie dottrine, proprio dagli sprechi a cui questo potenziale va soggetto, alle deviazioni, alle false piste che nascono dalla condizione di ignoranza e disordine in cui si trova l’uomo: se invece riuscisse ad unirsi, a lavorare per un bene comune e a sviluppare le sue capacità in modo coerente e non autodistruttivo, senza più i limiti dati da pregiudizi e false verità, senza autodistruggersi con dei comportamenti inutili e deleteri come fanatismi, distruzione del suo ambiente, guerre insensate e crimini, potrebbe davvero raggiungere i livelli di una divinità.
Proprio questo potenziale è quello di cui la suddetta divinità, secondo il satanismo, ha paura. Se l’uomo veramente riuscisse ad eliminare tutti i comportamenti autolesionisti che lo frenano, quindi ad evolversi sul piano fisico come in realtà avrebbe tutte le caratteristiche per fare, anche sul piano spirituale otterrebbe dei risultati tali da renderlo seriamente competitivo nei confronti di tante altre entità, diventando un qualcosa di estremamente potente, con le caratteristiche di una creatura divina unite all’aggressività ed alla forza vitale interiore tipiche dell’uomo. Inoltre, a questo si aggiungerebbe anche l’indubbio vantaggio di non essere da solo: ogni singolo uomo ha queste capacità, quindi se ognuno di noi diventasse una simile creatura, quindi già da sola un qualcosa di inarrestabile da parte di tutte le “vecchie” divinità, c’è da chiedersi che cosa possa fare con l’aiuto di infiniti suoi simili. Secondo le idee del satanismo sarebbe la fine per tutte le entità precedenti, che si troverebbero a dover fronteggiare non una, ma una moltitudine di creature divenute ormai loro pari, ed inoltre avvantaggiate dal fatto di essere ben più giovani ed aggressive.
Ci si potrà chiedere, allora, per quale motivo Satana dovrebbe essere risparmiato. Domanda effettivamente logica, a cui i satanisti rispondono che l’evoluzione finale allo stadio divino comporta l’unione alle sue schiere, e la presa delle armi per una battaglia finale contro, appunto, le “vecchie” divinità, sotto il suo comando.
Battaglia di cui in effetti tutti i culti e religioni, a modo loro, parlano, presentandola come lo scontro finale tra le armate del Bene e quelle del Male, ovviamente dicendo che faranno parte dei “buoni”.
Chiedendo a chiunque cos’è il satanismo, si hanno le risposte più strampalate o superficiali.
Questo è anche normale, essendo pressochè impossibile catalogare con chiarezza un fenomeno a carattere comunque estremamente riservato e poco adatto a farsi descrivere in poche parole.
Le risposte generiche sono in fin dei conti sempre le stesse: “è il male”, oppure “è l’adorazione del male/del diavolo”; si passa poi alla musica metal, con le solite associazioni tra metal e satanismo; i più “informati” a livello legale iniziano a professare l’illegalità del culto (invito a leggere l’articolo sulle messe nere per ulteriori chiarimenti…), con in mezzo tutta una nutrita serie di variazioni sul tema “dark”. Vampiri, licantropi, zombie, gnomi, folletti, spiriti e fantasmi iniziano a far parte del, già di suo, ben nutrito panorama satanico, insieme a diavoli cornuti col forcone, streghe a cavallo di ramazze e mostri di ogni genere. Non parliamo poi della notte di Halloween, che è diventata, per le solite ragioni a metà fra il commerciale e la faziosità, la “notte del diavolo” per eccellenza.
Tantissimi gruppi metal si danno arie “sataniche” con testi e abbigliamenti adeguati, con il semplice scopo di apparire di più (ergo, di aumentare i loro profitti), tanti registi infilano le peggiori fantasie e inesattezze nei loro film, scrittori anche famosi inventano storie in cui presunti demoni compiono le più malvagie e sadiche opere di morte e distruzione, solo per essere sconfitti dal solito (anti)eroe armato di fede, sempre cristiana, ma praticamente mai di altre confessioni, crocifisso e formule di magia, che come tutti sanno è una componente fondamentale della fede cristiana, e logicamente usando anche armi di ogni tipo, debitamente “benedette” e caricate con proiettili d’argento.
Tutta disinformazione, alimentata da articolisti poco professionali e tendenti più alla sensazionalità dei loro scritti, e da tanti produttori cinematografici o musicali senza scrupoli.
Purtroppo questa totale disinformazione a riguardo è anche alimentata da troppi, tragici episodi di cronaca nera, che pur essendo in minoranza rispetto ad altri comunque fanno notizia, con il triste risultato di confondere ancora di più le idee alle persone. Ribadisco i miei inviti alla prudenza, cosa che non fa mai male quando si ha a che fare con un mondo così difficile da comprendere subito.
Ma il satanismo, almeno nelle sue linee generali, in realtà cosa riguarda?
Escludiamo mostri, fantasmi, folletti, vampiri, diavoli,streghe, metal pseudosatanico e delinquenza.
Il satanismo, ovviamente con le debite differenze presenti nelle sue varie scuole di pensiero, parla di tutt’altro. Innanzitutto la visione di bene e male non corrisponde a quella canonica. I satanisti non “adorano il male”, rifiutano la delinquenza e non istigano a sacrifici animali o umani.
Il concetto di bene e male, per loro, è legato all’uomo, più che a dei concetti assoluti. L’idea che tutte le scuole di pensiero sataniste hanno è che l’uomo sia l’artefice della sua riuscita o fallimento, e che per raggiungere i risultati che si pone debba lavorare senza condizionamenti o preconcetti.
Il “male”, quindi, per un satanista diventa tutta la serie di convenzioni sociali, vincoli, pregiudizi e moralità comuni, imposti dai vertici della società, che ha il solo scopo di bloccare il libero arbitrio e la responsabilità individuale, per tenere la persona in uno stato di sottomissione e dubbio continuo.
Nulla di legato alla malvagità intesa in senso canonico, o all’immoralità, quindi, ma solo la scelta del rifiuto, libero e ponderato, delle imposizioni esterne, che vengono viste come un intralcio, per intraprendere un cammino diverso e personale.
Questi vincoli esterni vengono interpretati e descritti, a seconda delle varie scuole, in senso più “pratico” da parte dei razionali, o nel modo più mistico degli occultisti, ma il senso è lo stesso.
In secondo luogo, Satana non viene visto come un’entità malvagia o tenebrosa, ma come il vero salvatore dell’umanità. Sul modo in cui opera le varie filosofie divergono, ma la maggioranza porta avanti l’idea che Satana ci abbia fatto dono della conoscenza del Bene e del Male, insegnandoci a scegliere in modo autonomo, senza seguire preconcetti o convenzioni sociali. Questo dono, inoltre, ha portato l’umanità a sviluppare il libero arbitrio, cioè la capacità di agire prendendosi meriti, danni e responsabilità delle proprie azioni, giuste o sbagliate, senza dover fare affidamento a dei tutori esterni. Anche qua, si hanno le differenze di visione tra le varie scuole, che interpretano la figura di Satana in vari modi, da quello “alieno” degli spirituali a quello puramente archetipico dei razionali, o in quello più “biblico”, come viene visto dai tradizionali, ma sul suo ruolo nei confronti dell’uomo c’è sostanzialmente un accordo pressochè totale, su cui non si discute se non per quelle che sono le cosiddette “modalità operative” della cosa. Le uniche divergenze sono, diciamo, sulla sua identità.
Terza importante caratteristica del satanismo riguarda il rapporto con le altre divinità, e dunque con i vari culti ad esse dedicati. Si è portati a pensare che il satanismo sia “contro il cristianesimo”.
Questo è vero solo in piccola parte, e non come si pensa comunemente. Escludiamo i delinquenti che distruggono chiese o lapidi di cimiteri, così come quelli che sfruttano il titolo di “satanisti” per i loro comodi. Escludiamo anche quelle frange di estremisti effettivamente anticristiani, che nei loro “rituali” usano ostie rubate o crocifissi capovolti, estremisti purtroppo esistenti ma comunque tenuti lontano da tutti gli appartenenti a tutte le scuole di pensiero, e da loro additati come una vergogna.
In generale, anche se con le debite differenze di interpretazione, i satanisti indicano quello che si identifica come il “Dio” cristiano non nel senso comune, bensì come un’entità molto più antica e potente, poi chiamata dagli uomini in diversi modi. In sostanza, per i satanisti, questa divinità è la stessa che viene adorata, sotto diverse forme, da tutte le maggiori religioni del mondo, con quella cristiana, ebraica ed islamica in testa. Una divinità, quindi, comune a tutte quante le religioni, che invece la descrivono ognuna a suo modo, quasi esistesse un intero pantheon di dei equivalenti.
Questa divinità, secondo i satanisti, è estremamente potente, vendicativa e gelosa del suo potere: potere che può essere anche messo in pericolo dall’ascesa allo stato divino da parte di entità del mondo materiale, quindi “inferiori”. Quindi, per evitare, un giorno, di ritrovarsi spodestata da queste “entità inferiori”, questa divinità avrebbe messo in opera un piano volto a tenere il mondo materiale ed i suoi abitanti in una eterna condizione di inferiorità e sottomissione, condizione tale da negare il naturale sviluppo del potenziale divino insito nelle creature mortali, specialmente nell’uomo.
Il fatto di presentarsi in modo diverso a seconda dei luoghi e delle epoche, presentando il “volto” del momento come l’unico vero, al contrario dei “falsi dei” venerati da tutti “gli altri”, sarebbe quindi da attribuirsi ad una precisa volontà di questa divinità, allo scopo di tenere le persone in uno stato di perenne conflitto e divisione, quindi di debolezza. Insomma, la vecchia idea: “Divide et impera”.
I satanisti, in generale, ritengono che questo piano sia destinato a fallire, ed attribuiscono quindi a Satana il ruolo di liberatore dell’umanità da questa condizione.
Il quarto punto su cui in generale i satanisti sono d’accordo è quello della posizione dell’umanità in questo contesto. L’uomo è una creatura dotata di un enorme potenziale, sia personale, sia divino. La capacità dell’uomo di evolversi ed adattarsi a condizioni proibitive, unita poi alla sua intrinseca aggressività e violenza, lo rende capace di cose per altre forme di vita impensabili.
Il vero problema nasce, secondo le varie dottrine, proprio dagli sprechi a cui questo potenziale va soggetto, alle deviazioni, alle false piste che nascono dalla condizione di ignoranza e disordine in cui si trova l’uomo: se invece riuscisse ad unirsi, a lavorare per un bene comune e a sviluppare le sue capacità in modo coerente e non autodistruttivo, senza più i limiti dati da pregiudizi e false verità, senza autodistruggersi con dei comportamenti inutili e deleteri come fanatismi, distruzione del suo ambiente, guerre insensate e crimini, potrebbe davvero raggiungere i livelli di una divinità.
Proprio questo potenziale è quello di cui la suddetta divinità, secondo il satanismo, ha paura. Se l’uomo veramente riuscisse ad eliminare tutti i comportamenti autolesionisti che lo frenano, quindi ad evolversi sul piano fisico come in realtà avrebbe tutte le caratteristiche per fare, anche sul piano spirituale otterrebbe dei risultati tali da renderlo seriamente competitivo nei confronti di tante altre entità, diventando un qualcosa di estremamente potente, con le caratteristiche di una creatura divina unite all’aggressività ed alla forza vitale interiore tipiche dell’uomo. Inoltre, a questo si aggiungerebbe anche l’indubbio vantaggio di non essere da solo: ogni singolo uomo ha queste capacità, quindi se ognuno di noi diventasse una simile creatura, quindi già da sola un qualcosa di inarrestabile da parte di tutte le “vecchie” divinità, c’è da chiedersi che cosa possa fare con l’aiuto di infiniti suoi simili. Secondo le idee del satanismo sarebbe la fine per tutte le entità precedenti, che si troverebbero a dover fronteggiare non una, ma una moltitudine di creature divenute ormai loro pari, ed inoltre avvantaggiate dal fatto di essere ben più giovani ed aggressive.
Ci si potrà chiedere, allora, per quale motivo Satana dovrebbe essere risparmiato. Domanda effettivamente logica, a cui i satanisti rispondono che l’evoluzione finale allo stadio divino comporta l’unione alle sue schiere, e la presa delle armi per una battaglia finale contro, appunto, le “vecchie” divinità, sotto il suo comando.
Battaglia di cui in effetti tutti i culti e religioni, a modo loro, parlano, presentandola come lo scontro finale tra le armate del Bene e quelle del Male, ovviamente dicendo che faranno parte dei “buoni”.