Come tutto ebbe inizio: Michelle Remebers e il caso McMartin
Mar 21, 2014 22:59:18 GMT
Post by alessandra on Mar 21, 2014 22:59:18 GMT
Nel momento in cui si affronta la complessa tematica delle bolle mediatico-giudiziarie sul Satanismo, il pensiero corre necessariamente al fenomeno del Satanic Ritual Abuse, generalmente indicato con l'acronimo SRA.
Quando si parla di inchieste errate legate al fenomeno del SRA ci si riferisce in particolar modo ad una serie di casi, cominciati negli USA intorno agli anni ’80, in cui finirono alla sbarra dei PRESUNTI satanisti (in altre parole, cittadini comuni accusati di crimini mai commessi e tacciati, tra l’altro, di averli compiuti in quanto satanisti, sebbene non lo fossero) accusati di vari crimini ‘occulti’ ed in particolare di ‘abusi rituali’, che poi si sono puntualmente rivelati mai avvenuti.
Dagli Stati Uniti, l’ondata di isteria passò poi all’Europa, ed in particolare all’Italia, che ha registrato casi molto simili a quelli statunitensi, uno solo dei quali colpì effettivamente un gruppo di satanisti (mi riferisco al noto caso dei Bambini di Satana, che verrà ripercorso ed esaminato nelle sezione dedicata alle inchieste errate sul Satanismo in Italia).
Deve essere comunque immediatamente evidenziato che, sebbene il fenomeno delle inchieste errate su casi di SRA sia abbastanza recente, l'immaginario da cui certe inchieste e certi stereotipi hanno tratto a piene mani è ben più antico: non mi riferisco -necessariamente- alla caccia alle streghe medievale, sebbene in essa sia riscontrabile lo stesso elemento di panico morale, ma a qualcosa di ancor più datato; risale infatti al 510 la Lex Salica, che nell'introdurre il reato di "stregoneria" faceva già riferimento ad alcuni spauracchi di natura eminentemente sessuale.
Comunque, intorno al XV secolo, questi spauracchi assunsero una dimensione ben più ampia e si diffuse a macchia d'olio la credenza che vi fossero gruppi di ‘streghe’ dedite a crimini di ogni tipo nel corso dei loro orribili ‘Sabbat’.
Tali credenze erano originate, o perlomeno fortemente sostenute, dalla Chiesa stessa, che attraverso la paura manteneva la coesione interna ed esterna, da un lato scoraggiando l’eresia (dove per eresia si intendeva ogni interpretazione biblica diversa da quella ufficiale), dall’altro accostando a sé la popolazione impaurita da un male di cui la Chiesa stessa era l’antidoto.
La differenza sostanziale rispetto all'epoca dell'inquisizione ed ancor più rispetto al 500 d.C. è l’attuale presenza di un’informazione capillare, che fa sì che certi casi si diffondano presso l’opinione pubblica di tutto il mondo, suscitando panici ed allarmismi di ben più ampia portata.
Nei tempi moderni, come dicevo, il tema di riti cruenti e abusi rituali è tornato alla ribalta negli USA nel corso degli anni ’80.
Quello che ben pochi sanno, però, è che questo ritorno inatteso è stato originato da un libro che narrava proprio la storia di una sopravvissuta ad abusi rituali, Michelle Smith.
Il libro in questione, intitolato ‘Michelle Remembers’, assurto agli onori delle cronache nordamericane nel 1980, descriveva orrende violenze sessuali presuntamente subite dalla co-autrice, Michelle Smith, la quale descriveva i propri carnefici come satanisti persuasi che il dolore inflitto alle loro vittime avrebbe aumentato i loro poteri magici. Secondo la Smith, gli stessi erano anche dediti al cannibalismo e a sacrifici umani.
Chi legge questo libro, non può che provare orrore e raccapriccio dinnanzi ai fatti descritti e, soprattutto, non può che provare paura nei confronti di un fenomeno così macabro ed inquietante, ma anche così evanescente, capaci di nascondersi bene e di minacciare chiunque in maniera silenziosa.
C’è un solo, piccolo, problema: il terribile racconto di Michelle è una storia di fantasia.
I rituali descritti dal co-autore Dr. Lawrence Pazder erano presi pari pari dalle sue ricerche sulle religioni native africane, e lo stesso Pazder, a seguito delle polemiche sorte in merito alla non veridicità del suo libro, ha ammesso l’invenzione e si è giustificato dichiarando di non aver mai detto che gli eventi del libro fossero realmente avvenuti.
Lawrence Pazder, però, ha fatto questa spettacolare ammissione solo diversi anni dopo la sua clamorosa pubblicazione: nel frattempo, è stato consulente per l’accusa in tutta una serie di casi di SRA, e sugli ‘abusi rituali’ e le memorie di abusi subiti rimosse e riportate a galla ha costruito un’intera carriera.
Il fatto eclatante è che non vi è documentazione di casi di SRA prima del 1980, ma dopo l'uscita di Michelle Remembers vi fu un'esplosione di casi del genere. Si tennero processi per abusi identici o quasi a quelli descritti da Michelle.
Sorse un'intera e molto fruttuosa industria della paura allo scopo di sostenere l'esistenza del SRA, e molti fondamentalisti cristiani (in particolar modo evangelici) entrarono nel circuito di lezioni, seminari e pubblicazioni il cui scopo era fomentare il "panico satanico".
Tuttavia, divenne presto evidente che non c'era alcuna prova documentale dell'esistenza di complotti satanici, non da ultimo per il semplice motivo che se le testimonianze dei "sopravvissuti" fossero state vere, le prove sarebbero state visibili.
Vi erano unicamente prove testimoniali, vale a dire ricordi di "sopravvissuti".
Secondo molti esperti si tratta di falsi ricordi, creati nelle menti dei bambini da scorrette procedure di interrogatorio, e in quelle degli adulti da capziose pratiche psicoterapeutiche.
Dalla fine degli anni '70, soprattutto dopo il successo editoriale di Michelle Remembers, infatti, come riferito dal Dr. John F. Kihlstrom, professore di psicologia alla Yale University, ‘‘la grande moda tra gli psicoterapeuti è stata la Recovered Memory Therapy (RMT), che consiste nel "recuperare", in realtà creandoli dal nulla, i ricordi repressi di SRA subiti nell'età infantile: la risposta esaustiva ad ogni malessere dell'età adulta sembrava essere la cosiddetta Incest Survivor Syndrome (ISS), del tipo: "Lei non rammenta, ma quand'era piccola/o i suoi genitori [o un insegnante, o altre figure simili] l'hanno stuprata, forse durante una messa nera! E' senz'altro questa la causa della Sua nevrosi. Possiamo far riaffiorare questi brutti ricordi, se necessario anche con l'ipnosi".
So che suona incredibile, ma sulla base di questa demenziale premessa - e dell'estrema suggestionabilità dei pazienti - si sono calunniati, aggrediti, incarcerati, rovinati molti adulti innocenti, descritti dai media come "mostri" e "satanisti stupratori".
E la cosa terribile è che i loro accusatori non mentivano, credevano ai propri (falsi) ricordi, salvo ritrattare completamente le accuse una volta sfuggiti all'influenza dei loro analisti.’’
La maggiore inchiesta sui casi di SRA negli USA è stata condotta dall'avvocato Michael Snedeker e la giornalista investigativa Debbie Nathan, autori dell’ormai famoso libro Satan’s Silence [Il Silenzio di Satana].
Con le loro minuziose ricerche ed analisi di casi, Nathan e Snedeker hanno dimostrato che l'intera costruzione del SRA è del tutto fittizia, basata su una nauseante mistura di credulità, cupidigia e malafede, dimostrando in maniera brillante come la teoria del SRA abbia avuto origine negli anni '70 da speculazioni dei movimenti contro le nuove religioni, i cosiddetti movimenti anti-cult o, in Italiano, anti-sette.
Un caso emblematico
avvenuto (o forse dovremmo dire non avvenuto) negli USA è stato quello che coinvolse l'asilo McMartin, il cui processo, nel quale furono imputati proprietari e insegnanti della summenzionata scuola materna di Manhattan Beach, in California, fu il più lungo processo penale della storia statunitense e si concluse con la piena assoluzione degli imputati.
Tutto cominciò il 12 agosto 1983, quando la trentenne Judy Johnson, introversa studentessa di teologia, si rivolse alla polizia dicendo che suo figlio Matthew di due anni era stato seviziato all’asilo nel corso di rituali a sfondo satanico.
Sebbene non ci fossero segni di violenza fisica né conferme da parte di altri bambini, l'intera città, in primis i genitori delle presunte vittime, fu presa dall'isteria: i bambini furono sottoposti a pressioni continue e ricompensati se davano le risposte "giuste" a domande sempre più subdole e capziose. Ne venne fuori che erano stati stuprati; che erano stati costretti a partecipare a film pornografici e a farsi fotografare; che avevano assistito alla mutilazione e all'uccisione di animali; che erano stati costretti a partecipare a rituali satanici, compreso l'omicidio rituale di bambini dei quali Ray Buckey (25enne figlio del proprietario dell’asilo che vi lavorava come assistente part-time) aveva bevuto il sangue e bruciati i cadaveri (sebbene gli stessi bambini dichiarati morti e bruciati fossero inspiegabilmente vivi e vegeti!!); che avevano visto partecipare ai riti noti attori come Chuck Norris; che erano stati chiusi in una bara e calati in una fossa; che erano stati molestati in un mercato e in un autolavaggio; che erano stati portati in aereo a Palm Springs, violentati e riportati indietro; che erano stati portati in tunnels sotto la scuola e violentati (non fu mai trovato alcun tunnel); che avevano visto streghe volare.
Nel frattempo la polizia ispezionò i luoghi indicati dai bambini, senza trovare niente. Gruppi di genitori scavarono nel cortile della scuola in cerca dei famosi tunnels, di ambienti sotterranei e/o di resti di bambini e animali sacrificati. Invano.
Dopo 20 mesi di udienze preliminari, l'infondatezza del teorema era più che evidente. L'accusa fece offerte di sconti di pena a ciascun imputato perché testimoniasse contro gli altri, ma nessuno accettò. In aula vennero prodotte ben poche "prove": un paio di orecchie di coniglio ed un mantello. Gli avvocati difensori non ebbero difficoltà a provare che tali oggetti non erano minimamente collegati al caso McMartin, trattandosi di un semplice costume di carnevale.
Dopo ben sei anni dall’inizio della triste vicenda, tutti gli imputati furono assolti: i fatti non erano mai accaduti.
Nel corso delle indagini, Judy Johnson rilasciò deposizioni sempre più inverosimili: tra l'altro, dichiarò che anche il suo ex marito aveva abusato di Matthew, e che Matthew era stato ferito da un elefante e da un leone durante una gita scolastica, nonché torturato dai suoi insegnanti che gli avevano cucito orecchie, capezzoli e lingua con punti metallici e gli avevano ficcato le forbici in un occhio. Inutile dire che sul corpo del bimbo non furono trovati segni di nessuna di queste violenze.
Più tardi Judy dichiarò di avere poteri divini, e le venne diagnosticata un'acuta paranoia schizofrenica. Dopo la perdita della potestà su Matthew e una convalescenza in clinica, morì di cirrosi epatica, a pochi giorni dall'inizio del processo.
La Procura Distrettuale cercò di nascondere alla difesa la documentazione della sua malattia mentale.
L'elemento che, nel caso McMartin e in molti altri analoghi, permise di rovesciare definitivamente il teorema del SRA fu il fatto alcuni degli psicoterapeuti ed "esperti" avessero l'abitudine di riprendere i propri colloqui/interrogatori coi bambini.
Dai video risultò chiaro che le procedure utilizzate erano scorrette: i bimbi erano coinvolti in un contorto psicodramma del quale non capivano le implicazioni, li si faceva giocare con pupazzi e si chiedeva loro di rivivere, attraverso il gioco, lo stupro rituale che si supponeva avessero subito. Il gioco era pilotato dagli interroganti a suon di domande capziose, e le risposte del bimbo dovevano per forza confermare quanto l'adulto già sospettava. Gli interroganti erano stati istruiti a non accettare un "no" come risposta.
Se il bimbo rispondeva "male", l'adulto doveva insistere perché il bimbo dicesse la "verità": finché il bimbo non avesse rivelato la verità, l’interrogatorio non sarebbe terminato.
Immancabilmente, il bimbo finiva per rispondere in modo da compiacere chi lo interrogava.
Altro esempio emblematico è il caso della dottoressa Barbara Snow, psicologa dell'Utah.
Alla fine degli anni '80, diversi casi studiati da Snow si trasformarono in descrizioni di abusi rituali.
Alla fine, la polizia dello Utah fu insospettita dal fatto che i casi della Snow fossero l'uno la copia dell'altro, e che fossero a loro volta la copia del racconto del libro ‘Michelle Remembers’e decise di fare un esperimento: a Snow fu inviato un falso dossier con svariate descrizioni di abusi rituali molto diversi dallo standard precedente.
Immediatamente, tali descrizioni comparvero nei racconti dei bambini da lei seguiti, chiaro esempio di come fosse la stessa Dott.ssa a Snow a suggerire alle ‘vittime’ i racconti.
Secondo un meccanismo di transfert ben noto alla psicanalisi, i testimoni cercano l'approvazione ricamando sempre più sui loro racconti, finché la mitologia che ne scaturisce non sconfina in una fantasmagoria di sacrifici e massacri, tunnel nascosti, lavaggio nazista del cervello, api assassine al comando di Satana e vari misfatti della CIA (non si tratta di esempi, tutto questo era davvero compresente in un singolo caso di SRA, anche le api assassine!).
Normalmente queste fantasie rococò rimangono fuori dall'aula, ma nutrono le menti entusiaste dei teorici del complotto satanico.
E' molto interessante inoltre ricordare che già Freud scoprì nei suoi studi come persone affette da turbe psichiche se opportunamente stimolate (ad esempio a suon di domande capziose poste a bambini in età prescolare o con altre procedure psicanalitiche scorrette) raccontino storie di abusi a sfondo rituale, probabilmente retaggio di paure ataviche ormai compenetrate nell'inconscio collettivo e passibili di essere portate a galla in determinati quadri clinici di tipo psichiatrico.
Negli ultimi due decenni sono infine state condotte inchieste da parte di molti Stati, tra i quali gli USA, dove nel 1992 fu pubblicato un clamoroso rapporto dell'FBI sul tema.
Con risultati incredibili: nessuno dei presunti casi di SRA era vero.
Affronteremo ulteriori casi in altri thread, ma spero che questa conclusione riesca a far riflettere quante più persone possibili sui gravi rischi ai quali i panici morali e gli stereotipi sul satanismo espongono l'intera collettività.
Il caso McMartin, infatti, mostra chiaramente come non ci sia alcun bisogno di essere satanisti per essere tacciati dei crimini più impensabili e senza alcuna base.
E se è vero che la Storia è, o dovrebbe essere, maestra di vita, non possiamo che augurarci (ma, visti gli altri casi che esporrò in seguito, temo invano) che lo sia anche in questo frangente.
Quando si parla di inchieste errate legate al fenomeno del SRA ci si riferisce in particolar modo ad una serie di casi, cominciati negli USA intorno agli anni ’80, in cui finirono alla sbarra dei PRESUNTI satanisti (in altre parole, cittadini comuni accusati di crimini mai commessi e tacciati, tra l’altro, di averli compiuti in quanto satanisti, sebbene non lo fossero) accusati di vari crimini ‘occulti’ ed in particolare di ‘abusi rituali’, che poi si sono puntualmente rivelati mai avvenuti.
Dagli Stati Uniti, l’ondata di isteria passò poi all’Europa, ed in particolare all’Italia, che ha registrato casi molto simili a quelli statunitensi, uno solo dei quali colpì effettivamente un gruppo di satanisti (mi riferisco al noto caso dei Bambini di Satana, che verrà ripercorso ed esaminato nelle sezione dedicata alle inchieste errate sul Satanismo in Italia).
Deve essere comunque immediatamente evidenziato che, sebbene il fenomeno delle inchieste errate su casi di SRA sia abbastanza recente, l'immaginario da cui certe inchieste e certi stereotipi hanno tratto a piene mani è ben più antico: non mi riferisco -necessariamente- alla caccia alle streghe medievale, sebbene in essa sia riscontrabile lo stesso elemento di panico morale, ma a qualcosa di ancor più datato; risale infatti al 510 la Lex Salica, che nell'introdurre il reato di "stregoneria" faceva già riferimento ad alcuni spauracchi di natura eminentemente sessuale.
Comunque, intorno al XV secolo, questi spauracchi assunsero una dimensione ben più ampia e si diffuse a macchia d'olio la credenza che vi fossero gruppi di ‘streghe’ dedite a crimini di ogni tipo nel corso dei loro orribili ‘Sabbat’.
Tali credenze erano originate, o perlomeno fortemente sostenute, dalla Chiesa stessa, che attraverso la paura manteneva la coesione interna ed esterna, da un lato scoraggiando l’eresia (dove per eresia si intendeva ogni interpretazione biblica diversa da quella ufficiale), dall’altro accostando a sé la popolazione impaurita da un male di cui la Chiesa stessa era l’antidoto.
La differenza sostanziale rispetto all'epoca dell'inquisizione ed ancor più rispetto al 500 d.C. è l’attuale presenza di un’informazione capillare, che fa sì che certi casi si diffondano presso l’opinione pubblica di tutto il mondo, suscitando panici ed allarmismi di ben più ampia portata.
Nei tempi moderni, come dicevo, il tema di riti cruenti e abusi rituali è tornato alla ribalta negli USA nel corso degli anni ’80.
Quello che ben pochi sanno, però, è che questo ritorno inatteso è stato originato da un libro che narrava proprio la storia di una sopravvissuta ad abusi rituali, Michelle Smith.
Il libro in questione, intitolato ‘Michelle Remembers’, assurto agli onori delle cronache nordamericane nel 1980, descriveva orrende violenze sessuali presuntamente subite dalla co-autrice, Michelle Smith, la quale descriveva i propri carnefici come satanisti persuasi che il dolore inflitto alle loro vittime avrebbe aumentato i loro poteri magici. Secondo la Smith, gli stessi erano anche dediti al cannibalismo e a sacrifici umani.
Chi legge questo libro, non può che provare orrore e raccapriccio dinnanzi ai fatti descritti e, soprattutto, non può che provare paura nei confronti di un fenomeno così macabro ed inquietante, ma anche così evanescente, capaci di nascondersi bene e di minacciare chiunque in maniera silenziosa.
C’è un solo, piccolo, problema: il terribile racconto di Michelle è una storia di fantasia.
I rituali descritti dal co-autore Dr. Lawrence Pazder erano presi pari pari dalle sue ricerche sulle religioni native africane, e lo stesso Pazder, a seguito delle polemiche sorte in merito alla non veridicità del suo libro, ha ammesso l’invenzione e si è giustificato dichiarando di non aver mai detto che gli eventi del libro fossero realmente avvenuti.
Lawrence Pazder, però, ha fatto questa spettacolare ammissione solo diversi anni dopo la sua clamorosa pubblicazione: nel frattempo, è stato consulente per l’accusa in tutta una serie di casi di SRA, e sugli ‘abusi rituali’ e le memorie di abusi subiti rimosse e riportate a galla ha costruito un’intera carriera.
Il fatto eclatante è che non vi è documentazione di casi di SRA prima del 1980, ma dopo l'uscita di Michelle Remembers vi fu un'esplosione di casi del genere. Si tennero processi per abusi identici o quasi a quelli descritti da Michelle.
Sorse un'intera e molto fruttuosa industria della paura allo scopo di sostenere l'esistenza del SRA, e molti fondamentalisti cristiani (in particolar modo evangelici) entrarono nel circuito di lezioni, seminari e pubblicazioni il cui scopo era fomentare il "panico satanico".
Tuttavia, divenne presto evidente che non c'era alcuna prova documentale dell'esistenza di complotti satanici, non da ultimo per il semplice motivo che se le testimonianze dei "sopravvissuti" fossero state vere, le prove sarebbero state visibili.
Vi erano unicamente prove testimoniali, vale a dire ricordi di "sopravvissuti".
Secondo molti esperti si tratta di falsi ricordi, creati nelle menti dei bambini da scorrette procedure di interrogatorio, e in quelle degli adulti da capziose pratiche psicoterapeutiche.
Dalla fine degli anni '70, soprattutto dopo il successo editoriale di Michelle Remembers, infatti, come riferito dal Dr. John F. Kihlstrom, professore di psicologia alla Yale University, ‘‘la grande moda tra gli psicoterapeuti è stata la Recovered Memory Therapy (RMT), che consiste nel "recuperare", in realtà creandoli dal nulla, i ricordi repressi di SRA subiti nell'età infantile: la risposta esaustiva ad ogni malessere dell'età adulta sembrava essere la cosiddetta Incest Survivor Syndrome (ISS), del tipo: "Lei non rammenta, ma quand'era piccola/o i suoi genitori [o un insegnante, o altre figure simili] l'hanno stuprata, forse durante una messa nera! E' senz'altro questa la causa della Sua nevrosi. Possiamo far riaffiorare questi brutti ricordi, se necessario anche con l'ipnosi".
So che suona incredibile, ma sulla base di questa demenziale premessa - e dell'estrema suggestionabilità dei pazienti - si sono calunniati, aggrediti, incarcerati, rovinati molti adulti innocenti, descritti dai media come "mostri" e "satanisti stupratori".
E la cosa terribile è che i loro accusatori non mentivano, credevano ai propri (falsi) ricordi, salvo ritrattare completamente le accuse una volta sfuggiti all'influenza dei loro analisti.’’
La maggiore inchiesta sui casi di SRA negli USA è stata condotta dall'avvocato Michael Snedeker e la giornalista investigativa Debbie Nathan, autori dell’ormai famoso libro Satan’s Silence [Il Silenzio di Satana].
Con le loro minuziose ricerche ed analisi di casi, Nathan e Snedeker hanno dimostrato che l'intera costruzione del SRA è del tutto fittizia, basata su una nauseante mistura di credulità, cupidigia e malafede, dimostrando in maniera brillante come la teoria del SRA abbia avuto origine negli anni '70 da speculazioni dei movimenti contro le nuove religioni, i cosiddetti movimenti anti-cult o, in Italiano, anti-sette.
Un caso emblematico
avvenuto (o forse dovremmo dire non avvenuto) negli USA è stato quello che coinvolse l'asilo McMartin, il cui processo, nel quale furono imputati proprietari e insegnanti della summenzionata scuola materna di Manhattan Beach, in California, fu il più lungo processo penale della storia statunitense e si concluse con la piena assoluzione degli imputati.
Tutto cominciò il 12 agosto 1983, quando la trentenne Judy Johnson, introversa studentessa di teologia, si rivolse alla polizia dicendo che suo figlio Matthew di due anni era stato seviziato all’asilo nel corso di rituali a sfondo satanico.
Sebbene non ci fossero segni di violenza fisica né conferme da parte di altri bambini, l'intera città, in primis i genitori delle presunte vittime, fu presa dall'isteria: i bambini furono sottoposti a pressioni continue e ricompensati se davano le risposte "giuste" a domande sempre più subdole e capziose. Ne venne fuori che erano stati stuprati; che erano stati costretti a partecipare a film pornografici e a farsi fotografare; che avevano assistito alla mutilazione e all'uccisione di animali; che erano stati costretti a partecipare a rituali satanici, compreso l'omicidio rituale di bambini dei quali Ray Buckey (25enne figlio del proprietario dell’asilo che vi lavorava come assistente part-time) aveva bevuto il sangue e bruciati i cadaveri (sebbene gli stessi bambini dichiarati morti e bruciati fossero inspiegabilmente vivi e vegeti!!); che avevano visto partecipare ai riti noti attori come Chuck Norris; che erano stati chiusi in una bara e calati in una fossa; che erano stati molestati in un mercato e in un autolavaggio; che erano stati portati in aereo a Palm Springs, violentati e riportati indietro; che erano stati portati in tunnels sotto la scuola e violentati (non fu mai trovato alcun tunnel); che avevano visto streghe volare.
Nel frattempo la polizia ispezionò i luoghi indicati dai bambini, senza trovare niente. Gruppi di genitori scavarono nel cortile della scuola in cerca dei famosi tunnels, di ambienti sotterranei e/o di resti di bambini e animali sacrificati. Invano.
Dopo 20 mesi di udienze preliminari, l'infondatezza del teorema era più che evidente. L'accusa fece offerte di sconti di pena a ciascun imputato perché testimoniasse contro gli altri, ma nessuno accettò. In aula vennero prodotte ben poche "prove": un paio di orecchie di coniglio ed un mantello. Gli avvocati difensori non ebbero difficoltà a provare che tali oggetti non erano minimamente collegati al caso McMartin, trattandosi di un semplice costume di carnevale.
Dopo ben sei anni dall’inizio della triste vicenda, tutti gli imputati furono assolti: i fatti non erano mai accaduti.
Nel corso delle indagini, Judy Johnson rilasciò deposizioni sempre più inverosimili: tra l'altro, dichiarò che anche il suo ex marito aveva abusato di Matthew, e che Matthew era stato ferito da un elefante e da un leone durante una gita scolastica, nonché torturato dai suoi insegnanti che gli avevano cucito orecchie, capezzoli e lingua con punti metallici e gli avevano ficcato le forbici in un occhio. Inutile dire che sul corpo del bimbo non furono trovati segni di nessuna di queste violenze.
Più tardi Judy dichiarò di avere poteri divini, e le venne diagnosticata un'acuta paranoia schizofrenica. Dopo la perdita della potestà su Matthew e una convalescenza in clinica, morì di cirrosi epatica, a pochi giorni dall'inizio del processo.
La Procura Distrettuale cercò di nascondere alla difesa la documentazione della sua malattia mentale.
L'elemento che, nel caso McMartin e in molti altri analoghi, permise di rovesciare definitivamente il teorema del SRA fu il fatto alcuni degli psicoterapeuti ed "esperti" avessero l'abitudine di riprendere i propri colloqui/interrogatori coi bambini.
Dai video risultò chiaro che le procedure utilizzate erano scorrette: i bimbi erano coinvolti in un contorto psicodramma del quale non capivano le implicazioni, li si faceva giocare con pupazzi e si chiedeva loro di rivivere, attraverso il gioco, lo stupro rituale che si supponeva avessero subito. Il gioco era pilotato dagli interroganti a suon di domande capziose, e le risposte del bimbo dovevano per forza confermare quanto l'adulto già sospettava. Gli interroganti erano stati istruiti a non accettare un "no" come risposta.
Se il bimbo rispondeva "male", l'adulto doveva insistere perché il bimbo dicesse la "verità": finché il bimbo non avesse rivelato la verità, l’interrogatorio non sarebbe terminato.
Immancabilmente, il bimbo finiva per rispondere in modo da compiacere chi lo interrogava.
Altro esempio emblematico è il caso della dottoressa Barbara Snow, psicologa dell'Utah.
Alla fine degli anni '80, diversi casi studiati da Snow si trasformarono in descrizioni di abusi rituali.
Alla fine, la polizia dello Utah fu insospettita dal fatto che i casi della Snow fossero l'uno la copia dell'altro, e che fossero a loro volta la copia del racconto del libro ‘Michelle Remembers’e decise di fare un esperimento: a Snow fu inviato un falso dossier con svariate descrizioni di abusi rituali molto diversi dallo standard precedente.
Immediatamente, tali descrizioni comparvero nei racconti dei bambini da lei seguiti, chiaro esempio di come fosse la stessa Dott.ssa a Snow a suggerire alle ‘vittime’ i racconti.
Secondo un meccanismo di transfert ben noto alla psicanalisi, i testimoni cercano l'approvazione ricamando sempre più sui loro racconti, finché la mitologia che ne scaturisce non sconfina in una fantasmagoria di sacrifici e massacri, tunnel nascosti, lavaggio nazista del cervello, api assassine al comando di Satana e vari misfatti della CIA (non si tratta di esempi, tutto questo era davvero compresente in un singolo caso di SRA, anche le api assassine!).
Normalmente queste fantasie rococò rimangono fuori dall'aula, ma nutrono le menti entusiaste dei teorici del complotto satanico.
E' molto interessante inoltre ricordare che già Freud scoprì nei suoi studi come persone affette da turbe psichiche se opportunamente stimolate (ad esempio a suon di domande capziose poste a bambini in età prescolare o con altre procedure psicanalitiche scorrette) raccontino storie di abusi a sfondo rituale, probabilmente retaggio di paure ataviche ormai compenetrate nell'inconscio collettivo e passibili di essere portate a galla in determinati quadri clinici di tipo psichiatrico.
Negli ultimi due decenni sono infine state condotte inchieste da parte di molti Stati, tra i quali gli USA, dove nel 1992 fu pubblicato un clamoroso rapporto dell'FBI sul tema.
Con risultati incredibili: nessuno dei presunti casi di SRA era vero.
Affronteremo ulteriori casi in altri thread, ma spero che questa conclusione riesca a far riflettere quante più persone possibili sui gravi rischi ai quali i panici morali e gli stereotipi sul satanismo espongono l'intera collettività.
Il caso McMartin, infatti, mostra chiaramente come non ci sia alcun bisogno di essere satanisti per essere tacciati dei crimini più impensabili e senza alcuna base.
E se è vero che la Storia è, o dovrebbe essere, maestra di vita, non possiamo che augurarci (ma, visti gli altri casi che esporrò in seguito, temo invano) che lo sia anche in questo frangente.