I Tre Volti dell'Avversario
Jan 26, 2015 21:51:19 GMT
Post by A. Rossi on Jan 26, 2015 21:51:19 GMT
I Tre Volti dell'Avversario
un'analisi storico-mitologica
di Noemi Shinoda e Valentina Milton
un'analisi storico-mitologica
di Noemi Shinoda e Valentina Milton
Introduzione
Ho deciso di scrivere questo articolo per via di tutta la disinformazione che gira intorno alle figure di Samael, Satana e Lucifero. Analizzare figure mitologiche è un compito assai duro e complicato, poiché, attraverso i secoli, sono state proposte moltissime rivisitazioni e interpretazioni, alcune davvero interessanti ed altre figlie della più grande degenerazione umana. Quest'ultima, infatti, ha snaturato le originali vicende che coinvolgono la maggior parte delle figure mitologiche, proponendo visioni che non hanno nè basi nè fondamento, nemmeno se cercano l'appoggio di rivisitazioni proposte dai vari studiosi.
In questo articolo proponiamo le storie originali, quei miti che hanno dato i natali alle tre figure in questione, nonché le eventuali, possibili associazioni. Questo articolo è stato scritto a quattro mani con Valentina Milton, la quale, con la sua straordinaria conoscenza della tradizione ebraica, mi ha fornito molto materiale necessario per l'articolo, dandomi dritte accademiche molto importanti. Per me è stato un piacere collaborare con lei, e la ringrazio per avere accettato di dare il suo contributo per questo articolo.
Nel Libro di Giobbe(1) si rilevano le prime reali tracce di un "Satana", un angelo ebraico al servizio di Yahweh che riceveva l'ordine da quest'ultimo di mettere alla prova la fede degli uomini porgendosi nei loro confronti come "avversario". Infatti ha-satan ("ha" non è altro che il nostro articolo determinativo) è un termine ebraico che indica una qualità ed è traducibile proprio come "avversario" o "oppositore". Ciò si evince chiaramente dalla vicenda di Giobbe, il quale, improvvisamente si vide devastato da sciagure e malattie terribili per mano di quell'angelo distruttore, che indirizzò tutto il proprio nefasto potere per mettere alla prova la fede del pover uomo. Tuttavia Satana amministrava anche la giustizia divina e riportava a Dio i peccati dell'uomo. Nella Torah (Numeri 22:22) Baalam s'imbattè in un angelo con la spada sguainata durante il suo viaggio verso Moab, esso non era altro che l'avversario del Signore grazie al quale il profeta ritrovò la retta via. È questa un'altra vicenda, da molti trascurata, nella quale si evince la presenza di un Satana, a volte identificato con Samael, altre volte con lo stesso Yahweh.
In ogni caso, il Satana ebraico, nel suo ruolo di punitore, viene chiamato proprio Samael (da “Sama'El” = Veleno di Dio), considerato anche la mano destra del Signore (una forte, interessante, analogia con Lucifero), in quanto, come già detto, era amministratore e diretto esecutore della giustizia divina, nella Qabalah talvolta associato alla Sephirah della forza “Geburah”. Samael è denominato anche “Angelo della Morte” poiché era in grado persino di decidere, unitamente al volere di Dio, la morte di un uomo.
Nella tradizione, il punitore degli uomini viene chiamato Satana (Libro di Giobbe, AT), nel Talmud(2), con lo stesso medesimo ruolo come abbiamo visto, viene citato Samael, il quale si è ribellato a Dio rivendicando il suo essere divino (un'altra forte analogia con Lucifero). Infatti nel tosafot Abot de-Rabbi Nathan, vi è scritto:
"Samael il maledetto, la testa di tutti i diavoli ribelli al Signore".
Questo frammento appartiene alle varie scuole di pensiero dell'epoca post-talmudica.
Da qui si evince infatti, perfettamente, come Satana e Samael siano considerate la stessa entità. Un'altra prova di questa associazione la possiamo trovare nell'Apocalisse Greca di Baruch(3)che ricorda molto la più famosa storia della Genesi:
"E l'angelo mi disse, è la vite, che l'angelo Sammael piantò, al ché il Signore Dio, infuriato, ebbe lui e la sua pianta maledetti, ed anche per questa ragione non consentì ad Adamo di toccarla, pertando il diavolo, invidioso, lo ingannò con la sua vite".
In questo passo si nota chiaramente che fu Samael a piantare la vite e a tentare Adamo per mangiare il frutto dell'albero della Conoscenza. Samael fu condannato, dopo questa sua azione, a diventare Satana.
Da qui possiamo analizzare la figura che tutti conosciamo, figura male interpretata dal Cristianesimo, Satana.
Nella Genesi dell'AT si legge:
"Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti".
"Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete".
Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora siaprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture".
Da questa vicenda si evince come Satana si ponga, in realtà, come ispiratore all'opposizione nei confronti dei dogmi divini. Nell'ottica satanista tale opposizione (termine che ha valenza neutra) è tutt'altro che negativa poiché i dogmi imposti da Dio avrebbero il fine di impedire all'uomo di raggiungere la Conoscenza e pertanto di elevare sè stesso al grado di Divinità.
Leggendo il seguente passo, e sempre avvalendoci di una interpretazione rigorosamente Satanista della questione, possiamo notare, come abbiamo appena scritto, che Dio non vuole che l'Uomo arrivi all'autodivinizzazione, e pertanto impone i suoi dogmi:
"Il Signore Dio disse allora: "Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!". Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto".
Prima di inoltrarci nella figura del Diavolo cristiano, è bene innanzitutto chiarire che nonostante molti siano convinti della corrispondenza fra il serpente del libro della Genesi e la figura del Diavolo del NT, tale associazione viene valutata in realtà come un grande errore: la Genesi non ha mai parlato del serpente utilizzando il nome “Satana” e l’identificazione compiuta nell’Apocalisse da San Giovanni non è da considerarsi veritiera per il semplice motivo che questo libro e tutto il NT sono stati redatti in epoca molto più recente rispetto all’AT. Tuttavia in moltissimi considerano Satana come il serpente a livello simbolico. Ciò deriva più che altro dall'identificazione dell'avversario con un altro serpente proveniente dalle tradizioni gnostiche, che hanno largamente influenzato ed ispirato il pensiero satanista contemporaneo. Tale animale donatore di saggezza possedeva, in ambito Ofita, due nomi, Michael e Samael, mentre fra altre correnti eretiche, generalmente di stampo Valentiniano, esso era identificato con la Sofia in esilio nella materia e con lo Spirito Santo. (4)
La figura del Satana biblico è stata poi male interpretata e completamente travisata dal Cristianesimo, il quale ha creato la figura del Diavolo.
La figura del Diavolo è stata ideata principalmente per consolidare la concezione cristiana del bene e male, e tale concezione vedrebbe Dio come una divinità totalmente buona e giusta mentre, chiunque gli si oppone diverrebbe invece automaticamente un'entità maligna. Proprio per questo, nell'ottica cristiana la parola "opposizione" assume connotato negativo. Noi Satanisti Teisti non diamo alcun peso alla figura del Diavolo poiché essa appare ai nostri occhi palesemente fittizia, grottesca e in alcuni tratti anche illogica (da un punto di vista mitologico). Basti solo pensare che i tratti estetici della figura del Diavolo, ovvero quelli che han dato vita ad un essere antropomorfo con arti inferiori, corna e barba del tutto rassomiglianti a quelli di una capra, venne copiata parimenti alla rappresentazione iconografica del Dio greco Pan, una figura il cui ruolo è assolutamente lontano da quello di un “nemico” degli Dei, nonostante di per sè possedesse temperamento in prevalenza erotico e, per certi versi, terribile. In ogni caso, nella cultura greca altro non era che il Dio protettore delle foreste e dei pascoli.
Nell'ottica cristiana la figura del Diavolo è associata non solo a Satana ma anche a Lucifero, il quale si era ribellato a Dio.
La vicenda degli Angeli Caduti però è nata soltanto a causa di una malinterpretazione di un passo di Isaia. Da notare come alcune traduzioni citano Lucifero, altre invece no.
"Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore dei popoli?"
(Isaia 14:12)
"Come mai sei caduto dal cielo,
astro mattutino, figlio dell'aurora?
Come mai sei atterrato,
tu che calpestavi le nazioni?"
(Isaia 14,12 - Nuova Versione Riveduta)
In realtà, il versetto è indirizzato a Nabuchadnezzar, re dei Babilonesi, che distrusse il primo Tempio e condusse gli ebrei in esilio più di 2500 anni fa. I re generalmente detenevano una varietà di titoli, e "stella del mattino" era uno di questi. Tale appellativo non implicava altro che una profezia di distruzione verso i nemici degli ebrei.
Se il versetto è stato maleinterpretato, per quale motivo sto parlando della storia degli Angeli Caduti? Molti satanisti prendono in realtà molto in considerazione questa vicenda, altri invece no. Secondo la tradizione cristiana, Lucifero era l'angelo più bello, più vicino, considerabile come “mano destra” del Signore, egli si è ribellato a quest'ultimo rivendicando il suo essere divino, e manifestando un forte atteggiamento superbo. Lucifero e altri Angeli vennero scacciati dal Paradiso dall'Arcangelo Michele. Dopo questo avvenimento, secondo la tradizione, vi seguirebbe la storia dell'Albero della Conoscenza del bene e del male, che quindi finisce per sostenere l'associazione di Lucifero con Satana.
Questa particolare vicenda venne infatti ufficializzata dagli stessi Padri della Chiesa durante il Concilio Lateranense IV tenutosi nel 1215, qui, il mito del Grande Ribelle divenne un vero e proprio dogma.
Questa associazione viene presa in considerazione da molti satanisti poiché Lucifero possiede molte qualità del Satana dei Satanisti. Lucifero rappresenta creatività, libertà, perfezione, auto-sviluppo e rappresenta anche ribellione ai dogmi e altri sistemi di dominio.
Alcuni descrivono Lucifero e Satana come due facce della stessa medaglia.
Innegabilmente c'è da specificare che Satana e Lucifero hanno due storie completamente diverse a livello storico-accademico, ed è proprio per questo motivo che molti satanisti non credono nell'associazione di queste due entità.
Tuttavia, è impossibile negare come questa, seppur erronea, interpretazione costituisca un tassello importante in ambito Satanista. Il Teismo, in linea generale, tende infatti a percepire l'entità della Saggezza inevitabilmente come un ribelle, parente del grande Prometeo dell'età classica, di Icaro, di Aracne, di Sisifo, pertanto resta indubbiamente uno dei più grandi e moderni rappresentatori della cosiddetta “Hybris”, che, a sua volta, costituisce un solido pilastro filosofico per tutte le correnti Sataniche dell'era moderna.
Importante sarebbe inoltre esporre una breve analisi della sola figura di Lucifero, che storicamente presenta origini differenti, delle quali molti sono a conoscenza, ma i cui significati simbologici spesso sfuggono ai numerosi viandanti del percorso Satanico. La più famosa ed antica rappresentazione di Lucifero è quella che lo vede connesso al pianeta Venere e quindi identificato come “Stella del Mattino” e “Stella della Sera”, benché la tradizione Cristiana nomini tale figura soltanto con il primo dei titoli, corrispondente all'appellativo affibbiato al Re di Babilonia.
Ma chi è, dunque, questa “Stella della Sera”?
Da una prospettiva esclusivamente storica, non possiamo che attribuirne la scoperta a Pitagora, il primo, secondo varie fonti, a confermare la tesi della doppia polarità di Venere, che annunciava il sorgere dell'alba e seguiva il tramonto del sole.
Entrambe le “identità” del pianeta, sin da tempi antichi, non simboleggiano altro che la parte maschile e quella femminile insite nella natura e, di conseguenza, nella mente umana. Mentre la stella del mattino delineava l'indole devastatrice ed annunciava la stagione delle guerre, la stella della sera portava in sé tutti quei tratti erotici, MA relativi anche all'ordine cosmico e all'armonia e per questo prediceva la venuta della stagione fertile, caratterizzata da abbondanza e pace.
La stella della sera viene in tal modo, mitologicamente assimilata alla figura di Afrodite, ma è essenziale precisare che il termine “Phosphoros” (tradotto dai romani Lucifero), in epoca classica, diviene il titolo comune a molte divinità Solari e Lunari connesse con il fuoco, fra cui Ecate e Apollo e persino lo stesso Hermes, definito da molti “la luce del mattino” viene a far parte di tutte quelle figure rappresentative degli astri dominanti o di quelli che proprio astronomicamente, sin da tempi remoti, svolgono il ruolo di Araldi, messaggeri o annunciatori dell'alba. Mercurio infatti, forse anche più di Venere medesimo assolve, da sempre, a tale ruolo, poichè trattasi anche del pianeta in assoluto più vicino al globo solare. Mercurio annuncia il sorgere del Sole, proprio come fa il gallo, animale fra i più sacri al dio Hermes, e ne segue il tramonto brillando di straordinaria luce.
Alchemicamente, Mercurio è anch'esso bipolare, possiede in sè le qualità di elemento attivo e passivo ed è identificato con lo stesso Lapis Philosophorum, l'Oro risultante dalla coagulazione degli elementi maschili e femminili.
Secondo molti studiosi, la mitica Età dell'Oro di Saturno, un'era di abbondanza e prosperità, era caratterizzata proprio dall'androginia, ovvero il perfetto equilibrio, l'armonia degli opposti in seguito sfociata nelle nefaste età del Matriarcato e del Patriarcato responsabili di una estremizzazione illogica e del tutto INNATURALE, dato che lo stesso animo umano contiene in sè entrambi sessi.
Lucifero, in altre parole, diviene il più grande simbolo dell'equilibrio, della dualità presente e innegabile ma nella quale mai le parti sono in guerra. Egli è armonia interiore ed è l'Ouroboros, che costantemente muore e rigenera sé stesso, proprio come un Cristo, sempre in armonica alternanza, nello stesso modo in cui si alternano le note gravi ed acute sulla tastiera bianca e nera di un pianoforte.
Proprio come accade con i vari brani composti sul piano, la melodia che ne risulta non è mai “perfetta”, in quanto il concetto di perfezione è da intendersi sempre soggettivamente. Una melodia può piacere e può non piacere, ma innegabile è che questa, al suo interno, detenga la sua combinazione di note e che quindi risulti completa.
Secondo le varie scuole di pensiero Luciferiane che perseguono la Via dell'Androgino, l'uomo che integra in sè gli opposti e che li armonizza non ne risulta quindi “perfetto”, in quanto la Via in sè non espone congetture utopistiche e visionarie, piuttosto egli diviene “completo”, avendo stabilito un contatto con l'Ego purificato e dato alla luce il Cristo Intimo (Sè Cristico, o Alto Sè). I concetti di “perfezione” e “completezza” vengono anche efficacemente chiariti dallo psicologo Carl Gustav Jung nel corso delle sue dettagliate illustrazioni del cosiddetto “percorso di Individuazione”.
Conclusione
Leggendo il titolo dell'articolo, il lettore potrebbe pensare, ed è anche lecito, che lo scopo principale dello scritto sia quello di "convincerlo" che queste tre figure siano la stessa entità. Niente di più errato. Sarei un'ipocrita se dicessi che io non credo all'associazione ma i due scopi dell'articolo sono altri. Il primo è quello di proporre le storie che hanno dato i natali a queste tre figure, come detto nell'introduzione. Il secondo scopo è donarvi uno spunto di riflessione, basandomi sulle storie da noi proposte senza travisare nemmeno una virgola, poi starà a voi se prendere lo spunto in considerazione o meno. Ritengo che queste tre figure abbiano un qualcosa di importante, e in comune, che rientra nel nostro percorso. Il ruolo di Samael/Satana che mette alla prova la fede di Giobbe (e degli uomini) può in qualche modo coincidere nel nostro percorso. In quell'epoca la cosa più importante per l'uomo era la propria fede in Dio, ora viviamo in un'epoca in cui l'uomo ha messo da parte Dio, tendendo a mettere sè stesso al centro di tutto. Il Satanismo non è solo studio storico-accademico (ma voglio ricordarne l'importanza) ma è anche un percorso che ti invita all'introspezione di sè.
Questo percorso ti dà la piena possibilità di conoscerti appieno. Il nostro peggior nemico siamo proprio noi stessi, e un percorso di introspezione è faticoso e doloroso. Vedo Samael/Satana come colui che mi spinge a mettermi alla prova, giorno dopo giorno, che mi induce ad affrontare quelle difficoltà che mi creano disagio e, una volta superate, subentra una certa crescita e miglioramento di me stessa, determinando un passo avanti nella mia evoluzione. Un percorso nel quale hai la possibilità di conoscere, affrontare e distruggere le proprie paure, i limiti che ci diamo o ci danno, quei lati di noi che vogliamo migliorare, o cambiare. Satana è l'oppositore per eccellenza, l'oppositore per antonomasia di tutte quelle religioni che scoraggiano l'evoluzione umana ma per me Satana è molto di piu. È innegabile che opporsi ai dogmi (o a chiunque ce li vuole imporre) e distruggerli sia necessario per la nostra evoluzione, ma Satana ci ha mostrato molto di più. Basti pensare al versetto della Genesi, nel quale il serpente tenta Eva e, quest'ultima, dopo aver mangiato il frutto proibito della Conoscenza, apre gli occhi, vedendosi per quella che è, nuda. Ovviamente è un versetto, cosi come tant altri, da interpretare. Fu la ribellione al dogma, la curiosità di conoscere che ha spinto Eva a trasgredire, e cosi il peccato originale si trasforma in una stupenda virtù. Solo se ti liberi dai dogmi, se sei disposto a Conoscere, hai la possibilità di aprire gli occhi, di comprendere le tue potenzialità, di comprendere di essere un Dio. Satana questo ha visto nell'uomo, e ci mette di fronte ad una scelta: rimanere schiavi dei dogmi oppure ribellarci avendo la possibilità di evolverci. Avere la possibilità di intraprendere un percorso che ti fa comprendere al meglio le tue capacità, abilità e talenti, con il fine di sfruttarle per un certo appagamento personale. Satana ci invita ad essere indipendenti, gli artefici della nostra vita, liberi da tutto quello che ci ostacola ed essere auto-sufficienti, i nostri meriti sono i nostri meriti, i nostri demeriti sono i nostri demeriti, essere responsabili, rispondere delle nostre azioni, conoscere e conoscerci, metterci in gioco, migliorare, dare importanza sopratutto a noi stessi, farci costantemente domande e trovare le risposte, non dare mai nulla per scontato, di seguire le nostre passioni, di soddisfare le nostre esigenze, seguire ed essere fedeli alla propria natura. Satana ti ricorda che con la forza di volontà, la determinazione e impegno puoi raggiungere ogni tuoi obiettivo, di crescere spiritualmente, culturalmente e nel personale. E questo discorso vale anche per la figura di Lucifero, il portatore di luce, il ribelle che con la sua superbia ha alzato il capo, non voleva piu stare al servizio di qualcuno, ha rivendicato la sua essenza divina. Colui che ti invita alla Conoscenza, all'illuminazione, alla determinazione, all'auto-sviluppo. Samael, Satana e Lucifero ad un certo punto hanno messo davanti ad ogni cosa loro stessi. I tre Volti dell'Avversario simboleggiano l'Ego trionfante, e questo atteggiamento è per noi Satanisti una grande fonte di ispirazione. L'Ego al di sopra di tutto.
NOTE:
(1) 9°-10° secolo a.c
(2) 2°-5° secolo a.c
(3) 6° secolo a.c
(4) Ireneo di Lione – Adversus Eresiae