Halloween, il Satanismo, la diffamazione
Oct 30, 2014 23:11:28 GMT
Post by alessandra on Oct 30, 2014 23:11:28 GMT
Questo articolo non si occuperà di un caso giudiziario specifico, ma di una questione che si ripete ciclicamente, anno dopo anno, ed è strettamente correlata alla libertà religiosa nel nostro Paese.
Dunque, la questione può essere riassunta in questi termini: ogni anno a ridosso di Halloween vengono diffusi allarmismi ingiustificati e denigratori nei confronti di questa ricorrenza e di chi la osserva, non solo a livello religioso, ma anche per semplice svago.
Molte persone, come è giusto che sia, si sentono colpite, ed in particolare wiccan/neopagani cercano, a ragione, di rispondere a tono a queste campagne denigratorie.
Il problema è che, molto spesso, si difendono in questi termini: "Halloween non ha alcun legame con il Satanismo".
Orbene, se si vuole parlare delle origini storiche di Halloween, sulle quali spesso regna una forte disinformazione, allora l'affermazione è del tutto condivisibile e corretta sotto il profilo storico: trattandosi di una ricorrenza precristiana, ed essendo nato il Satanismo moderno (o meglio, essendo stato codificato) in tempi piuttosto recenti, è giusto dire che Halloween non abbia origini sataniche.
C'è però un altro aspetto della faccenda, ed è quello della ricorrenza di Halloween attuale.
Halloween come folklore e -perché no- anche come festa commerciale, e Halloween come festa "religiosa" (piaccia o meno questo termine, se comincio a sottilizzare anche qui non la finisco più).
Se la denigrazione si rivolge a chi oggi celebra Halloween, e si dà la stessa risposta di cui sopra ("Halloween non ha alcun legame con il Satanismo"), la cosa non mi va a genio.
Ci sono molti satanisti (direi quasi tutti) che festeggiano Halloween.
Il Satanismo non è un blocco monolitico, ci sono diverse correnti, da quelle teiste che in parte tendono ad ibridarsi con il neopaganesimo, a quelle teiste che mantengono le distanze da visioni strettamente neopagane ma nondimeno riprendono le celebrazioni stagionali (entrate comunque nel mondo lato sensu esoterico), fino a quelle razionaliste-ignostiche-egoteiste che riprendono comunque queste celebrazioni in virtù del loro valore archetipico-psicodrammatico.
Non è questa la sede per entrare nel merito delle diverse correnti, ciò che sto cercando di dire è che tutte possono in qualche modo essere legate a questa festa, e quindi affermare che Halloween attualmente non ha legami con il Satanismo è, oltre che falso, pura ipocrisia.
Non si può, in fondo, neanche dire che il Satanismo abbia meno legami del neopaganesimo con certi simbolismi, poiché nei loro significati archetipici alcune ricorrenze rientrano nel nostro mondo non meno che in quello dei neopagani, che a loro volta non possono vantare una autentica "genuinità" di pratiche (perché, diciamolo, la realtà delle antiche celebrazioni si è persa, si tratta comunque di tentativi di ricostruzione).
Se parliamo di Satanismo egoteista con focus sulla conoscenza e l'affermazione di Sé, allora già ab antiquo c'erano, in alcune ritualità, riferimenti all'oscurità e/o alla dimensione infera con valenza iniziatica (vedansi i Misteri Eleusini), così come ritualità improntate al "rivolgimento dell'ordinario", all'inversione di ruoli, al capovolgimento (sempre nei Misteri Eleusini, ma anche negli Hybristikà e in altre occasioni)... Questo è poi lo stesso meccanismo che si ritrova nella Messa Nera nonché in altre pratiche cerimoniali e non (anche semplicemente nei simboli) del Satanismo.
Quindi, se parliamo di origini storiche di Halloween, la precisazione "nessun legame con il Satanismo" è legittima.
Se però parliamo del fatto che, attualmente, ogni anno una cricca di disinformatori si diverte a diffondere fobie paranoidi, e se il discorso si sposta (e si sposta) sulla questione "ma che diritto ha una congrega di cafoni di discriminare e diffamare chi attualmente osserva una certa ricorrenza, come accade puntualmente ogni anno?", allora una precisazione di quel tipo non mi convince più.
Il fatto che ci siano (tanti, anche se non amo generalizzare) neopagani che si difendano dalle critiche dicendo che le odierne celebrazioni non sono legate al Satanismo, mi lascia spiazzata, in primis perché non è vero ( la festa è loro così come è nostra), in secondo luogo perché sembra che si stia impostando la discussione sul "finché la polemica e la diffamazione riguarda i Satanisti chi se ne frega, anzi ben venga, noi però non abbiamo nulla a che vedere con loro e siamo belli, buoni e puliti".
E sinceramente lo trovo un messaggio scorretto, perché se ci si oppone ad uno stigma che colpisce "il diverso" a suon di illazioni, allora ci si oppone allo stigma in quanto tale: se invece ci si limita a scansare le palate di mxxxa contro la categoria "di serie zeta" di turno... Beh, si faccia pure, ma per amor d'onestà NON mi si venga a parlare di lotte per la libertà religiosa et similia.
Se nel rivendicare i propri diritti (che non sono solo propri, ma di tutti) si ha bisogno di rendersi "socialmente presentabili" prendendo le distanze da chi è un cincinnino più malvisto, non si può parlare di rivendicazione della libertà religiosa.
La pericolosa commistione tra i concetti di "reato" e "peccato", che si manifesta nelle prese di posizione di alcuni revanscisti e nelle loro campagne denigratorie, va combattuta di per sé.
Il principio di distinzione tra "peccato" e reato, trova il suo fondamento nelle elaborazioni filosofiche del giusnaturalismo, che presentava lo Stato come "guardiano della pace esteriore", e spostava il cardine del diritto penale dalla sfera soggettiva (il "dolo" del soggetto agente, la sua intenzione di commettere un peccato, perfino i suoi pensieri) alla sfera oggettiva, "il danno alla Nazione", le azioni esterne socialmente dannose, i comportamenti esterni che offendono uno specifico bene giuridico.
Tale separazione si consolidò con l'Illuminismo, in Italia con Cesare Beccaria, pioniere della desacralizzazione del diritto penale.
I diritti di libertà (quali il diritto alla libertà religiosa e di espressione) si inseriscono nel solco di queste conquiste.
A chi calpesta la libertà religiosa altrui, nel XXI secolo, non ha senso rispondere prendendo le distanze dalla sua paranoia principale.
E' la sua stessa paranoia ad essere priva di qualsivoglia valenza giuridicamente e socialmente accettabile.
Se Halloween ha o meno legami con il Satanismo, non è una questione di Stato, né è una questione che ne legittima la denigrazione.
Mica è tollerabile far passare il messaggio "dovete rispettare Halloween perché non è vero che ha legami con il Satanismo".
Una celebrazione altrui va rispettata E BASTA, senza bisogno di ulteriori considerazioni.
Concludo dicendo di essere fiera di essere Satanista, e a quel paese gli spalatori di merda, i fautori della libertà religiosa a targhe alterne e gli ipocriti di ogni risma, colore e denominazione.
Alessandra Pilloni
Dunque, la questione può essere riassunta in questi termini: ogni anno a ridosso di Halloween vengono diffusi allarmismi ingiustificati e denigratori nei confronti di questa ricorrenza e di chi la osserva, non solo a livello religioso, ma anche per semplice svago.
Molte persone, come è giusto che sia, si sentono colpite, ed in particolare wiccan/neopagani cercano, a ragione, di rispondere a tono a queste campagne denigratorie.
Il problema è che, molto spesso, si difendono in questi termini: "Halloween non ha alcun legame con il Satanismo".
Orbene, se si vuole parlare delle origini storiche di Halloween, sulle quali spesso regna una forte disinformazione, allora l'affermazione è del tutto condivisibile e corretta sotto il profilo storico: trattandosi di una ricorrenza precristiana, ed essendo nato il Satanismo moderno (o meglio, essendo stato codificato) in tempi piuttosto recenti, è giusto dire che Halloween non abbia origini sataniche.
C'è però un altro aspetto della faccenda, ed è quello della ricorrenza di Halloween attuale.
Halloween come folklore e -perché no- anche come festa commerciale, e Halloween come festa "religiosa" (piaccia o meno questo termine, se comincio a sottilizzare anche qui non la finisco più).
Se la denigrazione si rivolge a chi oggi celebra Halloween, e si dà la stessa risposta di cui sopra ("Halloween non ha alcun legame con il Satanismo"), la cosa non mi va a genio.
Ci sono molti satanisti (direi quasi tutti) che festeggiano Halloween.
Il Satanismo non è un blocco monolitico, ci sono diverse correnti, da quelle teiste che in parte tendono ad ibridarsi con il neopaganesimo, a quelle teiste che mantengono le distanze da visioni strettamente neopagane ma nondimeno riprendono le celebrazioni stagionali (entrate comunque nel mondo lato sensu esoterico), fino a quelle razionaliste-ignostiche-egoteiste che riprendono comunque queste celebrazioni in virtù del loro valore archetipico-psicodrammatico.
Non è questa la sede per entrare nel merito delle diverse correnti, ciò che sto cercando di dire è che tutte possono in qualche modo essere legate a questa festa, e quindi affermare che Halloween attualmente non ha legami con il Satanismo è, oltre che falso, pura ipocrisia.
Non si può, in fondo, neanche dire che il Satanismo abbia meno legami del neopaganesimo con certi simbolismi, poiché nei loro significati archetipici alcune ricorrenze rientrano nel nostro mondo non meno che in quello dei neopagani, che a loro volta non possono vantare una autentica "genuinità" di pratiche (perché, diciamolo, la realtà delle antiche celebrazioni si è persa, si tratta comunque di tentativi di ricostruzione).
Se parliamo di Satanismo egoteista con focus sulla conoscenza e l'affermazione di Sé, allora già ab antiquo c'erano, in alcune ritualità, riferimenti all'oscurità e/o alla dimensione infera con valenza iniziatica (vedansi i Misteri Eleusini), così come ritualità improntate al "rivolgimento dell'ordinario", all'inversione di ruoli, al capovolgimento (sempre nei Misteri Eleusini, ma anche negli Hybristikà e in altre occasioni)... Questo è poi lo stesso meccanismo che si ritrova nella Messa Nera nonché in altre pratiche cerimoniali e non (anche semplicemente nei simboli) del Satanismo.
Quindi, se parliamo di origini storiche di Halloween, la precisazione "nessun legame con il Satanismo" è legittima.
Se però parliamo del fatto che, attualmente, ogni anno una cricca di disinformatori si diverte a diffondere fobie paranoidi, e se il discorso si sposta (e si sposta) sulla questione "ma che diritto ha una congrega di cafoni di discriminare e diffamare chi attualmente osserva una certa ricorrenza, come accade puntualmente ogni anno?", allora una precisazione di quel tipo non mi convince più.
Il fatto che ci siano (tanti, anche se non amo generalizzare) neopagani che si difendano dalle critiche dicendo che le odierne celebrazioni non sono legate al Satanismo, mi lascia spiazzata, in primis perché non è vero ( la festa è loro così come è nostra), in secondo luogo perché sembra che si stia impostando la discussione sul "finché la polemica e la diffamazione riguarda i Satanisti chi se ne frega, anzi ben venga, noi però non abbiamo nulla a che vedere con loro e siamo belli, buoni e puliti".
E sinceramente lo trovo un messaggio scorretto, perché se ci si oppone ad uno stigma che colpisce "il diverso" a suon di illazioni, allora ci si oppone allo stigma in quanto tale: se invece ci si limita a scansare le palate di mxxxa contro la categoria "di serie zeta" di turno... Beh, si faccia pure, ma per amor d'onestà NON mi si venga a parlare di lotte per la libertà religiosa et similia.
Se nel rivendicare i propri diritti (che non sono solo propri, ma di tutti) si ha bisogno di rendersi "socialmente presentabili" prendendo le distanze da chi è un cincinnino più malvisto, non si può parlare di rivendicazione della libertà religiosa.
La pericolosa commistione tra i concetti di "reato" e "peccato", che si manifesta nelle prese di posizione di alcuni revanscisti e nelle loro campagne denigratorie, va combattuta di per sé.
Il principio di distinzione tra "peccato" e reato, trova il suo fondamento nelle elaborazioni filosofiche del giusnaturalismo, che presentava lo Stato come "guardiano della pace esteriore", e spostava il cardine del diritto penale dalla sfera soggettiva (il "dolo" del soggetto agente, la sua intenzione di commettere un peccato, perfino i suoi pensieri) alla sfera oggettiva, "il danno alla Nazione", le azioni esterne socialmente dannose, i comportamenti esterni che offendono uno specifico bene giuridico.
Tale separazione si consolidò con l'Illuminismo, in Italia con Cesare Beccaria, pioniere della desacralizzazione del diritto penale.
I diritti di libertà (quali il diritto alla libertà religiosa e di espressione) si inseriscono nel solco di queste conquiste.
A chi calpesta la libertà religiosa altrui, nel XXI secolo, non ha senso rispondere prendendo le distanze dalla sua paranoia principale.
E' la sua stessa paranoia ad essere priva di qualsivoglia valenza giuridicamente e socialmente accettabile.
Se Halloween ha o meno legami con il Satanismo, non è una questione di Stato, né è una questione che ne legittima la denigrazione.
Mica è tollerabile far passare il messaggio "dovete rispettare Halloween perché non è vero che ha legami con il Satanismo".
Una celebrazione altrui va rispettata E BASTA, senza bisogno di ulteriori considerazioni.
Concludo dicendo di essere fiera di essere Satanista, e a quel paese gli spalatori di merda, i fautori della libertà religiosa a targhe alterne e gli ipocriti di ogni risma, colore e denominazione.
Alessandra Pilloni