Satanismo: un mezzo o un fine?
Sept 7, 2014 17:10:08 GMT
Post by Noemi Shinoda on Sept 7, 2014 17:10:08 GMT
SATANISMO: UN MEZZO O UN FINE?
di Andrea Pennini
di Andrea Pennini
Quello che sto per scrivere non rientra nel pensiero del Satanismo Razionalista quindi non prendete le mie parole come oro colato ma solo come una riflessione personale che può far guardare il Satanismo da un ennesimo punto di osservazione.
Ho maturato questa mia riflessione perché convinto di il satanista per sua natura si trova stretto nelle vesti indossate per troppo tempo quindi è istintivamente portato al cambiamento, improvviso o graduale che sia oppure di lieve o grave entità. La frase di LaVey a cui siamo molto affezionati è << satanisti si nasce non si diventa >> e io la penso così, salvo poi il fatto che il nostro individuo è comunque il risultato delle nostre esperienze positive e negative! Questa apparente/evidente “natura satanica” sarebbe quindi innata e il satanista, nel migliore dei casi si rende conto di ciò che è ed accetta se stesso, nel peggiore dei casi non si accetterà e, plasmato ancora dalla società castrante in cui si è ritrovato si pentirà a tal punto da soffrirne in modo irrimediabile!
La prima tappa di un satanista è l’accorgersi di sé, la tappa che preferisco poiché in un ambiente circostante buio come la pece e con gli occhi avidamente bendati finalmente si risveglia sentendo prima il calore di un tizzone che lo fa sobbalzare, e poi, infastidito dal primo bagliore della Nera Fiamma si toglie la benda, si guarda intorno e capisce dove è, chi è, e cosa sta facendo in quel momento! Presa in mano la propria esistenza coltiva quel fuoco interno fino a farlo splendere con tutta la forza Luciferina che può esercitare con la propria Volontà, il satanista quindi si scrolla di dosso le catene, quei marci impedimenti mentali che si portava per stare più al sicuro nel buio. Una volta alzatosi in piedi, caldo e brillante inizia il proprio vero cammino ed il satanista va avanti non torna indietro ma studia, studia prima di tutto sé stesso e dopo avere completamente capito ed accettato i suoi pregi ha a che fare coi propri demoni, saper controllarli non significa assopirli ma trarre Forza da loro per vincere durante le tappe del suo percorso, sfruttare le energie a proprio vantaggio e non prenderle in prestito da qualcun altro che quando te le da (con evidente effetto placebo) poi te le richiede indietro aggiungendo un foro alla cinta e stringendo di più. Durante il suo lungo percorso il satanista dovrebbe cercare di apprendere di tutto, non fermarsi alle apparenze ed indagare senza sosta perché lui è in quel momento la Luce che sconfigge il buio dell’ignoranza e dell’intorpidimento mentale e spirituale!
Sicuramente abbraccerà la ritualistica, un sistema estremamente efficace per canalizzare le energie e i propri desideri, il rituale è una tappa molto importante per il satanista perché così apprende la potenza della propria Volontà, ma, si può andare oltre il rituale? Può un satanista evolversi a tal punto da non avere più bisogno di dichiararsi tale? Io penso e vi ripeto che è solo un mio pensiero (il Satanismo permette a qualunque satanista di avere idee personali sulla gestione della propria vita, a patto che rispetti le leggi morali e costituzionali del paese in cui vive) dicevo, io penso che proprio in virtù della nostra natura satanica che ci porta ad evolverci e cambiare noi dovremmo poter sfruttare al meglio il nostro percorso satanico, sfruttare al meglio la funzionalità del rituale, capirlo, capire come funziona ed interiorizzarlo, portarlo dentro di noi a tal punto da essere NOI il rituale, la nostra Volontà che diventa il nostro mezzo e non il fine, mi spaventa il fatto di arrivare a ripetere alcuni gesti in modo –automatico- i movimenti automatici/automatizzati spengono a lungo andare l’energia che trasmettiamo quindi dovremmo arrivare, dopo avere compreso appieno lo svolgimento del rituale a scrollarci di dosso perfino questo ed AGIRE proprio con la Volontà, senza più medium pratico/teorici.
Arriviamo ad essere talmente satanisti ed evoluti da dire: “ Ecco: io ero un addormentato nel buio, poi mi sono svegliato e sono diventato Lucifero, dopodiché ho lottato contro me stesso, mi sono accettato e sono diventato Satana dicendo IO SONO SATANISTA ED AMO ME STESSO (Razionalista o Teista non importa), ora che ho appreso me, che ho appreso Satana, Lucifero e tutti i demoni posso urlare IO SONO!”
Vivere il Satanismo quindi come un mezzo e non come un fine, un mezzo per essere se stessi fino in fondo, interiorizzare a tal punto questo appellativo “satanista” da non usarlo più perché basto IO a me stesso perché IO SONO.
Chiudo il mio pensiero ricordandovi, come ho detto all’inizio che questa riflessione non rientra nella filosofia del Satanismo puramente LaVeyano quindi sto scrivendo come un “eretico”, non prendete questo spunto come una verità ma solo come una mia personale riflessione che ho voluto condividere con tutti voi.