Sulla necessità di riscoprire l'OSCURO
Jul 8, 2014 17:54:26 GMT
Post by Giulia Conti on Jul 8, 2014 17:54:26 GMT
Negli ultimi tempi sto riscontrato una tensione che non può che condurre inesorabilmente ad una rivalutazione in chiave "benevola" e "lucente" del Satanismo: molti movimenti tendono infatti ad arroccarsi su posizioni più bianche e candide di quanto sia effettivamente accettabile in un contesto satanico.
E' diventato di moda sostituire il caro e vecchio archetipo dell'Avversario con quello di un Satana amorevole, gentile, "padre". E così la figura di Lilith, in origine equivalente a quella di "vampiro infanticida", è stata assimilata all'idea di una "grande madre".
Come sia stato possibile tutto ciò mi è sinceramente incomprensibile: l'ibridazione con la Wicca e perfino con il tanto odiato Cristianesimo sembra non abbandonare un secondo questi "riscopritori d'antica consapevolezza". A testimoniare l'uso corrente dei termini "fratello/sorella" tra gli appartenenti di queste correnti New Age. Manca solo l'eucaristia, insomma...
Valutando così semplicemente le componenti "positive" (secondo i loro canoni) del culto, alle rappresentazioni di potenza, di vitalità, di sessualità dirompente e di forza energica si sostituisco concetti di "carità" e "beneficenza", poesie che sono tutte un trilli trilli smielato e alquanto ridicolo nei confronti di Pan o Dioniso, disegni che ritraggono Lucifero alla stregua di un becero putto.
Dove sono finiti il fuoco, la carne, la tenebra? Tutto dimenticato. Tutto cancellato e occultato il più rapidamente possibile che, sia ben chiaro, non si tratta di "acidismo" (?) ma di "amore spirituale".
Il Satanismo però è sincera ed onesta osservazione del reale. Ed il reale implica la morte, la violenza, la distruzione.
Satana rappresenta proprio questo: non il "lato oscuro" della Natura, ma la Natura stessa - con le sue stragi, le sue sofferenze, il suo egoismo manifesto.
Cosa sarebbe questo culto senza il suo immaginario dissacrante, senza le sue donne nude stese sugli altari, senza le sue Messe Nere, senza i suoi Rituali di Distruzione? Cosa sarebbe il Satanismo senza la Legge del Taglione, la tracotanza, l'indulgenza nei confronti di se stessi e dei propri vizi?
Non rimarrebbe che un pallido riflesso, certamente socialmente più accettabile, di un Satana mentalmente eunuco, ancor meno oscuro del vendicativo ed ingiusto Dio dell'Antico Testamento.
E' diventato di moda sostituire il caro e vecchio archetipo dell'Avversario con quello di un Satana amorevole, gentile, "padre". E così la figura di Lilith, in origine equivalente a quella di "vampiro infanticida", è stata assimilata all'idea di una "grande madre".
Come sia stato possibile tutto ciò mi è sinceramente incomprensibile: l'ibridazione con la Wicca e perfino con il tanto odiato Cristianesimo sembra non abbandonare un secondo questi "riscopritori d'antica consapevolezza". A testimoniare l'uso corrente dei termini "fratello/sorella" tra gli appartenenti di queste correnti New Age. Manca solo l'eucaristia, insomma...
Valutando così semplicemente le componenti "positive" (secondo i loro canoni) del culto, alle rappresentazioni di potenza, di vitalità, di sessualità dirompente e di forza energica si sostituisco concetti di "carità" e "beneficenza", poesie che sono tutte un trilli trilli smielato e alquanto ridicolo nei confronti di Pan o Dioniso, disegni che ritraggono Lucifero alla stregua di un becero putto.
Dove sono finiti il fuoco, la carne, la tenebra? Tutto dimenticato. Tutto cancellato e occultato il più rapidamente possibile che, sia ben chiaro, non si tratta di "acidismo" (?) ma di "amore spirituale".
Il Satanismo però è sincera ed onesta osservazione del reale. Ed il reale implica la morte, la violenza, la distruzione.
Satana rappresenta proprio questo: non il "lato oscuro" della Natura, ma la Natura stessa - con le sue stragi, le sue sofferenze, il suo egoismo manifesto.
Cosa sarebbe questo culto senza il suo immaginario dissacrante, senza le sue donne nude stese sugli altari, senza le sue Messe Nere, senza i suoi Rituali di Distruzione? Cosa sarebbe il Satanismo senza la Legge del Taglione, la tracotanza, l'indulgenza nei confronti di se stessi e dei propri vizi?
Non rimarrebbe che un pallido riflesso, certamente socialmente più accettabile, di un Satana mentalmente eunuco, ancor meno oscuro del vendicativo ed ingiusto Dio dell'Antico Testamento.