La figura di Moloch: luci ed ombre di un simbolo perduto
Jul 7, 2014 10:59:27 GMT
Post by alessandra on Jul 7, 2014 10:59:27 GMT
Moloch è una figura che mi affascina da tempo.
Al centro di studi, speculazioni, addirittura teorie cospirazioniste tanto ridicole quanto astruse.
Insomma, come si fa a non esserne affascinati?
C'è chi dice che il fascino nasce dal mistero, e probabilmente ha ragione.
Di Moloch infatti si sa ben poco di certo, a partire dallo stesso nome, la cui vocalizzazione è dubbia, perché l’ebraico trascriveva solo le consonanti, dunque in questo caso MLK.
Tra le varie fonti, di Moloch si parla nella Bibbia ma anche nel libro di Enoch e nei manoscritti i del Qurman, in cui si parla di Moloch come capo di una schiera di angeli decaduti, i Vigilanti, che istruirono l’uomo in ogni scienza.
Il "nome" MLK fu vocalizzato dai masoreti in Molekh, ma tale vocalizzazione tarda lascia spazio a notevoli dubbi, in quanto probabilmente avvenne sulla base del sostantivo bosheth (“vergogna”) per esprimere riprovazione verso un'antica divinità oramai demonizzata con l'avvento dell'ebraismo.
Da questo punto di vista, sembrerebbero più attendibili le teorie secondo le quali la vocalizzazione corretta sarebbe stata Malk/Melk (Signore), oppure Malak/Melek (messaggero).
C’è anche chi ha messo in relazione MLK con il nome del Dio Marduk, anche se -a mio parere- si tratta di un accostamento estremamente forzato.
Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che Moloch fosse originariamente una divinità sotterranea, come Crono, altri lo hanno legato piuttosto al solo e al fuoco.
E’ stato proposto anche un accostamento a Baal, sul quale non mi trovo però concorde... o perlomeno non se parliamo di coincidenza originale tra le due figure.
Ciò non esclude però che ad un certo punto le due figure possano essere state in qualche modo assimilate, cosa tutt’altro che rara nel paganesimo antico, ed è da notare come ad un certo punto lo stesso nome Ba’al (“anima alta”), originariamente teonimo relativo ad una Divinità specifica, finì per essere trascritto come Baal (più semplicemente “signore”) e venne utilizzato dagli israeliti per designare qualsiasi dio straniero, ma anche alcune popolazioni straniere presero ad anteporre il nome Baal a quello del proprio dio, al fine di camuffare il proprio culto: così il Dio di Ugarit Aleyan venne chiamato Baal-Aleyan, il Dio degli Ammoniti Baal Hammon e così via.
In effetti Moloch e Baal Hammon sono sicuramente stati assimilati, ma ciò non implica che vi fosse una coincidenza originaria tra le due figure.
L'aspetto più noto e caratteristico della figura di Moloch è l'idea secondo la quale il suo culto avrebbe previsto sacrifici di bambini.
Sebbene, specie su internet, questa affermazione sia ancora riportata in diversi siti, la sua veridicità deve oggi essere messa in discussione.
Infatti, questa tesi è stata per anni diffusa anche da testi "seri", ma risulta ormai da tempo superata, a partire dagli studi del grande Prof.Sabatino Moscati.
Prima della sua opera pionieristica che ha decretato la fine di un mito duro a morire, in effetti, la ricerca storica era rimasta ancorata ad un dogma che si basava su fonti perlopiù distorte, in particolare su fonti greche, senza tener conto che i popoli antichi erano soliti diffondere dicerie di questo tipo sui popoli con i quali entravano in conflitto.
Per oltre duemila anni, gli storici hanno scelto di basarsi su fonti inattendibili, chiudendo entrambi gli occhi dinnanzi ad una nozione non solo proveniente da fonti discutibili che avrebbero dovuto suscitare immediata diffidenza, ma anche in contrasto con alcune importanti evidenze logiche e storiche.
Non è un caso che la credenza relativa al culto sanguinario presuntamente tributato a Moloch si diffuse a partire dall'opera di Diodoro Siculo, fonte inattendibile, poiché questi, appartenendo ad un popolo in guerra con Cartagine per ovvi motivi denigrava i cartaginesi.
Diodoro Siculo scriveva così:
“C’era una statua di Cronos (Diodoro Siculo indentificava Moloch con Cronos, ndr) in bronzo, dalle mani stese con le palme in alto e inclinate verso il suolo, in modo che il bambino posto su esse rotolava e cadeva in una fossa piena di fuoco”.
Un’immagine indubbiamente raccapricciante e che suscita istintive reazioni di orrore e biasimo, che poi trovò un megafono nella Bibbia.
Nella Bibbia si parla in realtà non si fa menzione diretta di Moloch in questo contesto, ma si parola di un luogo chiamato Tofet alture costruite allo scopo di far (traducendo letteralmente) “passare per il fuoco” i figli e le figli degli idolatri.
Questo rito menzionato nella Bibbia venne poi commentato dai padri della Chiesa, che identificarono con Moloch il destinatario dell’offerta.
Il mito infamante del sacrificio di bambini a Moloch dunque è stato smentito a partire dall'Opera di Sabatino Moscati, Gli Adoratori di Moloch, e poi via via da altri studiosi che hanno cominciato a notare evidenti incongruenze.
Infatti, quando dagli scavi effettuati nei centri punici emersero numerosi santuari con migliaia di urne in terracotta contenenti ossa e ceneri di bambini molto piccoli (perlopiù di pochi giorni quando non addirittura di feti, cosa che di per sé avrebbe dovuto insospettire sulla natura del rituale) si credette di trovare la prova di quanto scritto da Diodoro Siculo e dalla Bibbia.
Non ci si accorse però del fatto che presso il popolo cartaginese la mortalità infantile era così elevata che se davvero fossero esistiti sacrifici di bambini nella misura denunciata dalle ceneri, il popolo cartaginese si sarebbe estinto nell’arco di pochissime generazioni.
Non ci si volle accorgere neppure che quanto affermato dalla Bibbia e da Diodoro Siculo si collocava pienamente nel solco di una tradizione che aveva l’abitudine di denigrare i popoli avversari proprio attraverso questo genere di accuse.
Non è certo un caso che l’accusa infamante di sacrificare bambini fosse rivolta costantemente ai popoli nemici in quanto simbolica.
Simbolicamente il sacrificio di bambini, per il popolo greco perlomeno, era sintomo di inciviltà, di barbarie.
Ed in questa veste, in effetti, compariva in tantissimi miti in cui l'abbandono di questa prassi era un modo simbolico per indicare il passaggio da uno stato "ferino" alla civiltà... anche mito di Ercole, eroe civilizzatore che secondo il mito stesso indusse proprio ad abbandonare la pratica del sacrificio umano (e dunque portò il popolo dalla barbarie alla civiltà, metaforicamente).
Infine è stato scoperto che alcune stele ricordavano un rito chiamato MOLK e offerto a Tanit e Baal Hammon.
L'analisi delle ceneri contenute nelle urne ha poi mostrato una singolare corrispondenza con i tassi di mortalità nella varie fasce d'età.
Questo indica che probabilmente il Tofet era un rituale di tipo funerario e propiziatorio: i cadaveri dei bambini morti (di morte naturale, se così si può dire per la mortalità infantile) venivano arsi e in questo modo "consacrati" al Dio (e alla sua consorte), forse anche come auspicio per la nascita di altri figli dagli stessi genitori.
Al centro di studi, speculazioni, addirittura teorie cospirazioniste tanto ridicole quanto astruse.
Insomma, come si fa a non esserne affascinati?
C'è chi dice che il fascino nasce dal mistero, e probabilmente ha ragione.
Di Moloch infatti si sa ben poco di certo, a partire dallo stesso nome, la cui vocalizzazione è dubbia, perché l’ebraico trascriveva solo le consonanti, dunque in questo caso MLK.
Tra le varie fonti, di Moloch si parla nella Bibbia ma anche nel libro di Enoch e nei manoscritti i del Qurman, in cui si parla di Moloch come capo di una schiera di angeli decaduti, i Vigilanti, che istruirono l’uomo in ogni scienza.
Il "nome" MLK fu vocalizzato dai masoreti in Molekh, ma tale vocalizzazione tarda lascia spazio a notevoli dubbi, in quanto probabilmente avvenne sulla base del sostantivo bosheth (“vergogna”) per esprimere riprovazione verso un'antica divinità oramai demonizzata con l'avvento dell'ebraismo.
Da questo punto di vista, sembrerebbero più attendibili le teorie secondo le quali la vocalizzazione corretta sarebbe stata Malk/Melk (Signore), oppure Malak/Melek (messaggero).
C’è anche chi ha messo in relazione MLK con il nome del Dio Marduk, anche se -a mio parere- si tratta di un accostamento estremamente forzato.
Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che Moloch fosse originariamente una divinità sotterranea, come Crono, altri lo hanno legato piuttosto al solo e al fuoco.
E’ stato proposto anche un accostamento a Baal, sul quale non mi trovo però concorde... o perlomeno non se parliamo di coincidenza originale tra le due figure.
Ciò non esclude però che ad un certo punto le due figure possano essere state in qualche modo assimilate, cosa tutt’altro che rara nel paganesimo antico, ed è da notare come ad un certo punto lo stesso nome Ba’al (“anima alta”), originariamente teonimo relativo ad una Divinità specifica, finì per essere trascritto come Baal (più semplicemente “signore”) e venne utilizzato dagli israeliti per designare qualsiasi dio straniero, ma anche alcune popolazioni straniere presero ad anteporre il nome Baal a quello del proprio dio, al fine di camuffare il proprio culto: così il Dio di Ugarit Aleyan venne chiamato Baal-Aleyan, il Dio degli Ammoniti Baal Hammon e così via.
In effetti Moloch e Baal Hammon sono sicuramente stati assimilati, ma ciò non implica che vi fosse una coincidenza originaria tra le due figure.
L'aspetto più noto e caratteristico della figura di Moloch è l'idea secondo la quale il suo culto avrebbe previsto sacrifici di bambini.
Sebbene, specie su internet, questa affermazione sia ancora riportata in diversi siti, la sua veridicità deve oggi essere messa in discussione.
Infatti, questa tesi è stata per anni diffusa anche da testi "seri", ma risulta ormai da tempo superata, a partire dagli studi del grande Prof.Sabatino Moscati.
Prima della sua opera pionieristica che ha decretato la fine di un mito duro a morire, in effetti, la ricerca storica era rimasta ancorata ad un dogma che si basava su fonti perlopiù distorte, in particolare su fonti greche, senza tener conto che i popoli antichi erano soliti diffondere dicerie di questo tipo sui popoli con i quali entravano in conflitto.
Per oltre duemila anni, gli storici hanno scelto di basarsi su fonti inattendibili, chiudendo entrambi gli occhi dinnanzi ad una nozione non solo proveniente da fonti discutibili che avrebbero dovuto suscitare immediata diffidenza, ma anche in contrasto con alcune importanti evidenze logiche e storiche.
Non è un caso che la credenza relativa al culto sanguinario presuntamente tributato a Moloch si diffuse a partire dall'opera di Diodoro Siculo, fonte inattendibile, poiché questi, appartenendo ad un popolo in guerra con Cartagine per ovvi motivi denigrava i cartaginesi.
Diodoro Siculo scriveva così:
“C’era una statua di Cronos (Diodoro Siculo indentificava Moloch con Cronos, ndr) in bronzo, dalle mani stese con le palme in alto e inclinate verso il suolo, in modo che il bambino posto su esse rotolava e cadeva in una fossa piena di fuoco”.
Un’immagine indubbiamente raccapricciante e che suscita istintive reazioni di orrore e biasimo, che poi trovò un megafono nella Bibbia.
Nella Bibbia si parla in realtà non si fa menzione diretta di Moloch in questo contesto, ma si parola di un luogo chiamato Tofet alture costruite allo scopo di far (traducendo letteralmente) “passare per il fuoco” i figli e le figli degli idolatri.
Questo rito menzionato nella Bibbia venne poi commentato dai padri della Chiesa, che identificarono con Moloch il destinatario dell’offerta.
Il mito infamante del sacrificio di bambini a Moloch dunque è stato smentito a partire dall'Opera di Sabatino Moscati, Gli Adoratori di Moloch, e poi via via da altri studiosi che hanno cominciato a notare evidenti incongruenze.
Infatti, quando dagli scavi effettuati nei centri punici emersero numerosi santuari con migliaia di urne in terracotta contenenti ossa e ceneri di bambini molto piccoli (perlopiù di pochi giorni quando non addirittura di feti, cosa che di per sé avrebbe dovuto insospettire sulla natura del rituale) si credette di trovare la prova di quanto scritto da Diodoro Siculo e dalla Bibbia.
Non ci si accorse però del fatto che presso il popolo cartaginese la mortalità infantile era così elevata che se davvero fossero esistiti sacrifici di bambini nella misura denunciata dalle ceneri, il popolo cartaginese si sarebbe estinto nell’arco di pochissime generazioni.
Non ci si volle accorgere neppure che quanto affermato dalla Bibbia e da Diodoro Siculo si collocava pienamente nel solco di una tradizione che aveva l’abitudine di denigrare i popoli avversari proprio attraverso questo genere di accuse.
Non è certo un caso che l’accusa infamante di sacrificare bambini fosse rivolta costantemente ai popoli nemici in quanto simbolica.
Simbolicamente il sacrificio di bambini, per il popolo greco perlomeno, era sintomo di inciviltà, di barbarie.
Ed in questa veste, in effetti, compariva in tantissimi miti in cui l'abbandono di questa prassi era un modo simbolico per indicare il passaggio da uno stato "ferino" alla civiltà... anche mito di Ercole, eroe civilizzatore che secondo il mito stesso indusse proprio ad abbandonare la pratica del sacrificio umano (e dunque portò il popolo dalla barbarie alla civiltà, metaforicamente).
Infine è stato scoperto che alcune stele ricordavano un rito chiamato MOLK e offerto a Tanit e Baal Hammon.
L'analisi delle ceneri contenute nelle urne ha poi mostrato una singolare corrispondenza con i tassi di mortalità nella varie fasce d'età.
Questo indica che probabilmente il Tofet era un rituale di tipo funerario e propiziatorio: i cadaveri dei bambini morti (di morte naturale, se così si può dire per la mortalità infantile) venivano arsi e in questo modo "consacrati" al Dio (e alla sua consorte), forse anche come auspicio per la nascita di altri figli dagli stessi genitori.