CAPITOLO 6: l'origine del Satanismo e i "culti del cargo".
Jun 30, 2014 15:43:08 GMT
Post by Kurtz Rommel on Jun 30, 2014 15:43:08 GMT
Questa nuova puntata del “Nascondiglio del Diavolo” cercherà di fare luce sull’origine, tutt’altro che univoca e chiaramente decifrabile, del fenomeno cultuale del Satanismo.
Si è cercato di capire con chiarezza da dove possa derivare o da dove possa essere nato come idea, ma finora le ipotesi si sprecano, senza che ne sia ancora stata accettata una singola come la risposta definitiva. Inoltre anche le varie correnti e visioni di questo culto, in un’ottica spesso troppo autocelebrativa, danno risposte contrastanti e a volte di dubbia attendibilità (e scarso buongusto), contribuendo a rendere ancora più difficile identificare storicamente e sociologicamente l’origine del Satanismo. Aggiungendo poi tutte le voci di parte avversa, che accusano il “nemico” di ogni male terreno e qualunque nefandezza, il problema aumenta: infatti si leggono solo interpretazioni di parte che, indipendentemente delle confessioni religiose da cui provengono, hanno in comune la sgradevole caratteristica di imporre la loro “verità” come l’unica attendibile, senza però dare spazio ad alternative. In pratica è solo un’imposizione coatta: “E’ così, perchè sui nostri testi sacri è scritto così, i nostri testi non sbagliano, punto e basta e non si discute. Chi non è d’accordo si sbaglia e vive nel peccato, quindi deve redimersi oppure subire la dannazione eterna…”.
Insomma, il classico “o con noi o contro di noi”. Atteggiamento tra l’altro ormai in pesante crisi, in quanto troppo dittatoriale e minato dalla secolarizzazione, il risultato del rapido evolversi di una società dinamica e sempre maggiormente laicizzata, che non trova più nell’atto di fede una risposta ai suoi vari problemi, troppi e troppo pratici per essere risolti pregando ed aspettando.
Arrivando a vagliare le varie ipotesi relative all’origine del Satanismo, ne possiamo riconoscere in sostanza quattro. Cristiana, precristiana, occultista e razionale. Se vogliamo andare ad includerli, esistono anche tutti i vari gruppi detti di “culti del cargo”, che però di Satanista hanno poco o nulla.
La visione cristiana impone che Satana sia il “maligno”, un angelo caduto dal paradiso per essersi ribellato al suo signore e punito con l’espulsione in un luogo di eterni tormenti, da cui esce per distruggere l’umanità e le opere divine. Visione contestata come falsa, ed indicata come la scusa per imporre un dominio politico ed economico sul mondo europeo, creando un nemico e subito dopo presentandosi come l’unico baluardo atto a contrastarlo, da molti studiosi. I risultati si sono visti. I templari furono accusati di venerazione del demonio ed epurati (fatto salvo l’incameramento dei loro beni terreni, tutt’altro che disprezzabili), la caccia alle streghe produsse dei risultati da genocidio, mandando a morte più di 60.000 persone, di cui pare un buon 80% donne, sulla base di accuse totalmente infondate e normative assurde contenute in due libri, il Malleus Maleficarum, ed il Compendium Maleficarum, mentre processi come quello a Galileo ebbero come unico fine quello di mettere a tacere voci scomode per la “verità” ufficiale. Tutti episodi, in seguito, velocemente liquidati come “errori del passato”. Visione cristiana che viene accusata, senza però finora prove concrete, di aver nascosto o distrutto tutte le “testimonianze” relative ad un periodo precedente, e di aver corrotto i significati di tutte le tradizioni pagane, distorcendoli ed usandoli a suo comodo.
Finora, però, queste accuse sono rimaste solo teorie accampate da studiosi o presunti tali, senza dare una conferma univoca ed incontestabile di questi supposti abusi e storpiature.
La visione precristiana, da parte sua, si spezza in due tronconi: uno intende il Satanismo come una filosofia basata sulle leggi fisiche e della natura, che prende spunto da diverse tradizioni e scuole, relativa alla creazione del mondo materiale ed al suo scopo. La corrente gnostica, per esempio, pur discostandosi dallo Gnosticismo classico, ne prende molti concetti, mentre altri culti come quello della Grande Madre si rifanno alla mitologia sumera di Lilith. Allo stesso modo si può vedere la figura del Baphomet, con cui si identifica spesso Satana, che presenta ad esempio delle analogia quasi da fotocopia col dio Pan e che prende i suoi attributi dal montone (nell’antichità simbolo di forza vitale e procreativa). Il Luciferismo, che non vuole nemmeno definirsi Satanismo, ha origini simili, rappresentando quindi una forma modernizzata dello Gnosticismo classico.
L’altro troncone vuole vedere il Satanismo come la prima religione del mondo, anche qui come l’unica e vera. In questo caso le ipotesi si sprecano, dando origine alle più strampalate idee.
Si vogliono vedere connessioni con antichi visitatori extraterrestri, che sarebbero scesi nell’area della cosiddetta Mezzaluna Fertile ed in altre zone, avrebbero fatto nascere o modificato la vita umana sulla Terra, avrebbero fondato un’unica civiltà e l’avrebbero governata fino al collasso finale, avvenuto per una guerra globale od una catastrofe naturale; i libri di Zecharia Sitchin, ad esempio, sono la bibbia per i cultori del genere. Secondo Sitchin, infatti, le divinità adorate dai Sumeri e descritte nella loro mitologia non sarebbero altro che antichi extraterrestri, di cui Satana, identificato con Enki, sarebbe il capo della fazione dissidente e pro-umana, mentre il dio cristiano sarebbe da riconoscersi nel fratello Enlil, visto come malvagio ed egoista.
Su come queste entità siano poi assurte al rango di divinità ci sono le più diverse teorie, peraltro piene di troppe contraddizioni e buchi da colmare, nonché di stampo molto romanzesco e fantascientifico.
In pratica, secondo i suoi detrattori, questa versione di Satanismo è volta alla venerazione di E.T., più che di un dio in senso classico, che in effetti molte volte non viene considerato o descritto.
La versione più occultista, invece, è diversa: partendo dal precedente storico che sembra essersi verificato alla corte del Re Sole, relativo a “messe nere” molto di cattivo gusto, ed intese come una parodia di quelle cristiane, episodi che sembra siano stati nulla più che una moda trasgressiva per nobili annoiati, si arriva ai tempi moderni, ed a due nomi molto importanti. Uno è quello di Aleister Crowley, l’altro quello di Madame Blavatsky. Nè l’uno né l’altra sono dei Satanisti: lo stesso Crowley, per esempio, ne rifiutò sempre la definizione. Crowley fu un personaggio controverso e di grande cultura, da molti considerato il padre del Satanismo moderno, o quantomeno il suo primario ispiratore. Considerato soprattutto come fondatore del moderno occultismo, per il suo tentativo di fondare una vera e propria “religione magica”, fu visto come un Satanista più che altro per le sue ambigue abitudini e per il suo interesse al mondo dell’occulto. D’altra parte si era a cavallo del XX secolo, con una presenza religiosa ancora molto radicata nella società ed un’ottica popolare che ne era, logicamente, pesantemente influenzata. Tutto ciò che a prima vista era strano o poco chiaro, era subito identificato come “maligno” e “satanico”: poco ci volle a vederlo anche in Crowley e nelle sue idee. La sua frase più famosa, il “Fai ciò che vuoi”, fu sempre storpiata nei suoi significati e resa la dichiarazione dell’arroganza umana, anarchica ed edonista, contro la forza della fede e della legge. Invece, più semplicemente, era un invito a vivere in modo pieno e responsabile, senza piegarsi ad una vita imposta dall’esterno, non voluta e senza stimoli personali, solo perchè imposta da falsi moralismi e convenzioni sociali.
Crowley, in fin dei conti, fu effettivamente il padre del Satanismo Razionale: questo perchè le sue idee influenzarono, inizialmente, Anton LAVey, che ne trasse ispirazione per la sua nuova corrente.
Madame Blavatsky, da parte sua, diede nuovo impulso all’occultismo sia con la sua vita disordinata e vagabonda, fin avventurosa: conobbe Garibaldi e con lui partecipò alle battaglie di Monterotondo e Mentana, dove fu colpita e creduta morta, salvandosi solo grazie alle cure di alcune persone.
Il suo interesse per il mistero era già di famiglia: il nonno era un cultore dei poteri occulti, e le trasmise un forte interesse per queste discipline, che poi lei pubblicò coi suoi scritti e la sua Società Teosofica, un circolo fondato negli USA.
Anche qui, poco ci volle a darle della Satanista, forti anche di ciò che aveva scritto nella sua Dottrina Segreta, la bibbia del suo pensiero: « (…) Satana, o il Dragone Rosso Infuocato, il “Signore del Fosforo” e Lucifero, o “Portatore di Luce”, è in noi: è la nostra Mente, il nostro Tentatore e Redentore, il nostro Liberatore intelligente e Salvatore dal puro animalismo. ».
Questa idea del Satana interiore fu, inoltre, debitamente sviluppata da Anton LaVey nel suo culto.
Tanto per Crowley quanto per la Blavatsky, quindi, non si può parlare di Satanisti veri e propri, ma di occultisti le cui idee furono, in seguito, apprezzate e riprese da tantissimi adepti e cultori della Via della mano Sinistra, e che andarono a formare parte del bagaglio culturale di questa filosofia.
Ultima visione del Satanismo è quella razionale, la più moderna e meno cultuale.
Padre del Satanismo razionale è Anton LaVey, uomo controverso e la cui biografia è stata più volte contestata: iniziò ad interessarsi all’occultismo proprio attraverso le teorie crowleyane, aderì poi all’Ordo Templi Orientis, un ordine mistico di cui fece parte anche Crowley, ebbe ripetuti contatti con vari esoteristi e i media, godendo anche del supporto di registi del calibro di Roman Polanski.
Distaccatosi dalle teorie di Crowley, giudicate ormai troppo cerimoniali ed antiquate, ebbe l’idea di sviluppare un credo ben più adatto ad una società moderna e che intuì si sarebbe laicizzata costantemente e sempre di più.
Fu proprio lui l’uomo che nel 1966 fondò la Chiesa di Satana: una vera e propria organizzazione religiosa, riconosciuta come religione ufficiale negli USA ed in altri stati, per mezzo della quale diede il via ad una forma di Satanismo del tutto nuova, atea, edonista e pesantemente anticristiana. Satana non viene visto come un’entità reale ma come un archetipo, simbolo della nostra forza interiore, la chiesa cristiana viene sempre attaccata e derisa, la “messa nera” è intesa come uno psicodramma. I Razionali, spesso, sono atei convinti, e non credono in alcun modo ad una vita ultraterrena. Spesso si è cercato di additare il Satanismo Razionale come una corrente anarchica e fuorilegge, sulla falsariga di quanto fatto per l’occultismo crowleyano, ma più semplicemente per il fatto che i valori propugnati da questo culto sono sempre stati visti come negativi ed egoistici. LaVey, da parte sua, ha sempre sostenuto che fossero i veri valori dell’uomo, e che le castrazioni mentali imposte da una moralità bigotta e manovrata dagli interessi di una chiesa fossero fin peggiori. Effettivamente la sua Bibbia Satanica, così come i suoi vari altri scritti, va letta con attenzione, cercando di entrare nell’ottica dell’autore. Uno stile tagliente, sarcastico e a prima vista superficiale, che sembra nascondere pensieri banali e critiche di comodo, nasconde in realtà un messaggio ben più profondo e particolareggiato: non farsi bloccare in una vita preconfezionata da interessi altrui, e non credere alle favole, ma vivere a proprio modo (e qui si ritrova il “fai ciò che vuoi di crowleyana memoria), senza freni o rinunce, ma soprattutto senza farsi mettere i piedi in testa, in modo comunque sempre responsabile e rispettoso delle leggi e della persona. Modo di vivere possibile e raggiungibile, perchè la forza per farlo è dentro di noi, quel Satana che cerchiamo non è una specie di genio non meglio definito, ma una forza interiore che dobbiamo sfruttare (come in sostanza disse già Madame Blavatsky).
Nel titolo di questo articolo ho parlato anche di “culti del cargo”: a che cosa mi riferivo?
Molto semplicemente a tutti quei gruppi e sette, di norma a puro scopo goliardico o peggio ancora criminale, che affollano la scena di questo fenomeno.
I “culti del cargo” furono, per definizione, una serie di usanze nate tra popolazioni primitive che si trovarono a contatto con culture ben più avanzate dal punto di vista tecnologico. Si svilupparono in prevalenza tra la Nuova Guinea e in seguito nel Pacifico, durante la seconda Guerra Mondiale.
Sulle isole che vennero occupate per costruirvi delle basi, infatti, furono sbarcate grandi quantità di cibo, vestiti, armi, medicine e generi di varia utilità che andarono sia ai soldati, sia agli isolani.
Finita la guerra, finita la pacchia: gli isolani, ormai abituati all’arrivo dei carichi (cargo, appunto), in virtù delle loro antiche tradizioni iniziarono ad inventarsi una serie di cerimonie propiziatorie, con la ricostruzione di piste di atterraggio, torri di controllo, aerei, per attirare di nuovo i preziosi “cargo”.
Il succo della questione era semplice: non avendo minimamente capito che quegli strani uomini scesi dal cielo erano dei normalissimi esseri umani, li avevano paragonati a degli dei da adorare.
Alla fine questi culti sono pressochè svaniti, diventando delle cerimonie di puro e semplice folklore locale, ma il termine è rimasto in uso, ad indicare un gruppo di persone che imitano l’aspetto superficiale di qualcosa, senza averne sviluppato la comprensione delle reali meccaniche.
Allo stesso modo si comportano tanti gruppi di pseudosatanisti: prendono qua e là idee più o meno strampalate, le rimescolano in un guazzabuglio di luoghi comuni ancora peggiori, e dopo iniziano a spacciarle per buone, con risultati spesso al limite del ridicolo. Insomma, come si suol dire “poche nozioni, ma ben confuse”. Nei casi più innocui nascono gruppi su qualche social network, magari anche numerosi, in cui la superficialità e l’immaturità dominano incontrastate. Girando in questi vari gruppi ci si imbatte in domande banali a cui vengono date risposte contradittorie e vaghe, come interventi di ogni genere… tranne quello giusto. Complottismi, massoneria, ufo, rapimenti, teorie sul nuovo ordine mondiale, revisionismi pseudostorici sono il massimo che in questi gruppi si riesce a trovare. Di norma dopo un certo periodo si sfaldano autonomamente: pochi resistono più a lungo.
La svolta successiva, in assoluto più negativa, viene data invece da quei gruppi che, a partire dalle più strane convinzioni, diventano una setta vera e propria, o peggio ancora da chi ne fonda una per suo tornaconto. Non è detto che il fondatore debba avere una conoscenza accurata di ciò che vuole riprodurre: questo capita solo nei casi più particolari, che danno origine a sette feroci e ben strutturate. La stragrande maggioranza dei casi è invece una casistica di “santoni” che spacciano i peggiori luoghi comuni ad un gruppetto di “fedeli” ignoranti e curiosi, senza avere loro per primi ben capito nemmeno di cosa stiano parlando. Da qui a profanare una chiesa od un cimitero durante una notte il passo è breve, e troppe volte lo stesso capogruppo lo fa perchè “su internet ha sentito che si fa così”, oppure perchè ha saputo che il suo cantante preferito “lo faceva”.
Insomma, è l’imitazione coatta e priva di ragionamento di un comportamento che per qualche ragione lo ha attirato, quindi un tipico caso di “culto del cargo” applicato in campo pseudosatanico.
Qui un piccolo avvertimento, pur se ripetuto, è d’obbligo. Diffidare sempre di “santoni”, “profeti” e “illuminati” di dubbio genere. Non si sa mai chi si incontra, ed una serata goliardica od alternativa può preludere a dei problemi anche abbastanza seri, quando non ad una vera e propria tragedia.
Si è cercato di capire con chiarezza da dove possa derivare o da dove possa essere nato come idea, ma finora le ipotesi si sprecano, senza che ne sia ancora stata accettata una singola come la risposta definitiva. Inoltre anche le varie correnti e visioni di questo culto, in un’ottica spesso troppo autocelebrativa, danno risposte contrastanti e a volte di dubbia attendibilità (e scarso buongusto), contribuendo a rendere ancora più difficile identificare storicamente e sociologicamente l’origine del Satanismo. Aggiungendo poi tutte le voci di parte avversa, che accusano il “nemico” di ogni male terreno e qualunque nefandezza, il problema aumenta: infatti si leggono solo interpretazioni di parte che, indipendentemente delle confessioni religiose da cui provengono, hanno in comune la sgradevole caratteristica di imporre la loro “verità” come l’unica attendibile, senza però dare spazio ad alternative. In pratica è solo un’imposizione coatta: “E’ così, perchè sui nostri testi sacri è scritto così, i nostri testi non sbagliano, punto e basta e non si discute. Chi non è d’accordo si sbaglia e vive nel peccato, quindi deve redimersi oppure subire la dannazione eterna…”.
Insomma, il classico “o con noi o contro di noi”. Atteggiamento tra l’altro ormai in pesante crisi, in quanto troppo dittatoriale e minato dalla secolarizzazione, il risultato del rapido evolversi di una società dinamica e sempre maggiormente laicizzata, che non trova più nell’atto di fede una risposta ai suoi vari problemi, troppi e troppo pratici per essere risolti pregando ed aspettando.
Arrivando a vagliare le varie ipotesi relative all’origine del Satanismo, ne possiamo riconoscere in sostanza quattro. Cristiana, precristiana, occultista e razionale. Se vogliamo andare ad includerli, esistono anche tutti i vari gruppi detti di “culti del cargo”, che però di Satanista hanno poco o nulla.
La visione cristiana impone che Satana sia il “maligno”, un angelo caduto dal paradiso per essersi ribellato al suo signore e punito con l’espulsione in un luogo di eterni tormenti, da cui esce per distruggere l’umanità e le opere divine. Visione contestata come falsa, ed indicata come la scusa per imporre un dominio politico ed economico sul mondo europeo, creando un nemico e subito dopo presentandosi come l’unico baluardo atto a contrastarlo, da molti studiosi. I risultati si sono visti. I templari furono accusati di venerazione del demonio ed epurati (fatto salvo l’incameramento dei loro beni terreni, tutt’altro che disprezzabili), la caccia alle streghe produsse dei risultati da genocidio, mandando a morte più di 60.000 persone, di cui pare un buon 80% donne, sulla base di accuse totalmente infondate e normative assurde contenute in due libri, il Malleus Maleficarum, ed il Compendium Maleficarum, mentre processi come quello a Galileo ebbero come unico fine quello di mettere a tacere voci scomode per la “verità” ufficiale. Tutti episodi, in seguito, velocemente liquidati come “errori del passato”. Visione cristiana che viene accusata, senza però finora prove concrete, di aver nascosto o distrutto tutte le “testimonianze” relative ad un periodo precedente, e di aver corrotto i significati di tutte le tradizioni pagane, distorcendoli ed usandoli a suo comodo.
Finora, però, queste accuse sono rimaste solo teorie accampate da studiosi o presunti tali, senza dare una conferma univoca ed incontestabile di questi supposti abusi e storpiature.
La visione precristiana, da parte sua, si spezza in due tronconi: uno intende il Satanismo come una filosofia basata sulle leggi fisiche e della natura, che prende spunto da diverse tradizioni e scuole, relativa alla creazione del mondo materiale ed al suo scopo. La corrente gnostica, per esempio, pur discostandosi dallo Gnosticismo classico, ne prende molti concetti, mentre altri culti come quello della Grande Madre si rifanno alla mitologia sumera di Lilith. Allo stesso modo si può vedere la figura del Baphomet, con cui si identifica spesso Satana, che presenta ad esempio delle analogia quasi da fotocopia col dio Pan e che prende i suoi attributi dal montone (nell’antichità simbolo di forza vitale e procreativa). Il Luciferismo, che non vuole nemmeno definirsi Satanismo, ha origini simili, rappresentando quindi una forma modernizzata dello Gnosticismo classico.
L’altro troncone vuole vedere il Satanismo come la prima religione del mondo, anche qui come l’unica e vera. In questo caso le ipotesi si sprecano, dando origine alle più strampalate idee.
Si vogliono vedere connessioni con antichi visitatori extraterrestri, che sarebbero scesi nell’area della cosiddetta Mezzaluna Fertile ed in altre zone, avrebbero fatto nascere o modificato la vita umana sulla Terra, avrebbero fondato un’unica civiltà e l’avrebbero governata fino al collasso finale, avvenuto per una guerra globale od una catastrofe naturale; i libri di Zecharia Sitchin, ad esempio, sono la bibbia per i cultori del genere. Secondo Sitchin, infatti, le divinità adorate dai Sumeri e descritte nella loro mitologia non sarebbero altro che antichi extraterrestri, di cui Satana, identificato con Enki, sarebbe il capo della fazione dissidente e pro-umana, mentre il dio cristiano sarebbe da riconoscersi nel fratello Enlil, visto come malvagio ed egoista.
Su come queste entità siano poi assurte al rango di divinità ci sono le più diverse teorie, peraltro piene di troppe contraddizioni e buchi da colmare, nonché di stampo molto romanzesco e fantascientifico.
In pratica, secondo i suoi detrattori, questa versione di Satanismo è volta alla venerazione di E.T., più che di un dio in senso classico, che in effetti molte volte non viene considerato o descritto.
La versione più occultista, invece, è diversa: partendo dal precedente storico che sembra essersi verificato alla corte del Re Sole, relativo a “messe nere” molto di cattivo gusto, ed intese come una parodia di quelle cristiane, episodi che sembra siano stati nulla più che una moda trasgressiva per nobili annoiati, si arriva ai tempi moderni, ed a due nomi molto importanti. Uno è quello di Aleister Crowley, l’altro quello di Madame Blavatsky. Nè l’uno né l’altra sono dei Satanisti: lo stesso Crowley, per esempio, ne rifiutò sempre la definizione. Crowley fu un personaggio controverso e di grande cultura, da molti considerato il padre del Satanismo moderno, o quantomeno il suo primario ispiratore. Considerato soprattutto come fondatore del moderno occultismo, per il suo tentativo di fondare una vera e propria “religione magica”, fu visto come un Satanista più che altro per le sue ambigue abitudini e per il suo interesse al mondo dell’occulto. D’altra parte si era a cavallo del XX secolo, con una presenza religiosa ancora molto radicata nella società ed un’ottica popolare che ne era, logicamente, pesantemente influenzata. Tutto ciò che a prima vista era strano o poco chiaro, era subito identificato come “maligno” e “satanico”: poco ci volle a vederlo anche in Crowley e nelle sue idee. La sua frase più famosa, il “Fai ciò che vuoi”, fu sempre storpiata nei suoi significati e resa la dichiarazione dell’arroganza umana, anarchica ed edonista, contro la forza della fede e della legge. Invece, più semplicemente, era un invito a vivere in modo pieno e responsabile, senza piegarsi ad una vita imposta dall’esterno, non voluta e senza stimoli personali, solo perchè imposta da falsi moralismi e convenzioni sociali.
Crowley, in fin dei conti, fu effettivamente il padre del Satanismo Razionale: questo perchè le sue idee influenzarono, inizialmente, Anton LAVey, che ne trasse ispirazione per la sua nuova corrente.
Madame Blavatsky, da parte sua, diede nuovo impulso all’occultismo sia con la sua vita disordinata e vagabonda, fin avventurosa: conobbe Garibaldi e con lui partecipò alle battaglie di Monterotondo e Mentana, dove fu colpita e creduta morta, salvandosi solo grazie alle cure di alcune persone.
Il suo interesse per il mistero era già di famiglia: il nonno era un cultore dei poteri occulti, e le trasmise un forte interesse per queste discipline, che poi lei pubblicò coi suoi scritti e la sua Società Teosofica, un circolo fondato negli USA.
Anche qui, poco ci volle a darle della Satanista, forti anche di ciò che aveva scritto nella sua Dottrina Segreta, la bibbia del suo pensiero: « (…) Satana, o il Dragone Rosso Infuocato, il “Signore del Fosforo” e Lucifero, o “Portatore di Luce”, è in noi: è la nostra Mente, il nostro Tentatore e Redentore, il nostro Liberatore intelligente e Salvatore dal puro animalismo. ».
Questa idea del Satana interiore fu, inoltre, debitamente sviluppata da Anton LaVey nel suo culto.
Tanto per Crowley quanto per la Blavatsky, quindi, non si può parlare di Satanisti veri e propri, ma di occultisti le cui idee furono, in seguito, apprezzate e riprese da tantissimi adepti e cultori della Via della mano Sinistra, e che andarono a formare parte del bagaglio culturale di questa filosofia.
Ultima visione del Satanismo è quella razionale, la più moderna e meno cultuale.
Padre del Satanismo razionale è Anton LaVey, uomo controverso e la cui biografia è stata più volte contestata: iniziò ad interessarsi all’occultismo proprio attraverso le teorie crowleyane, aderì poi all’Ordo Templi Orientis, un ordine mistico di cui fece parte anche Crowley, ebbe ripetuti contatti con vari esoteristi e i media, godendo anche del supporto di registi del calibro di Roman Polanski.
Distaccatosi dalle teorie di Crowley, giudicate ormai troppo cerimoniali ed antiquate, ebbe l’idea di sviluppare un credo ben più adatto ad una società moderna e che intuì si sarebbe laicizzata costantemente e sempre di più.
Fu proprio lui l’uomo che nel 1966 fondò la Chiesa di Satana: una vera e propria organizzazione religiosa, riconosciuta come religione ufficiale negli USA ed in altri stati, per mezzo della quale diede il via ad una forma di Satanismo del tutto nuova, atea, edonista e pesantemente anticristiana. Satana non viene visto come un’entità reale ma come un archetipo, simbolo della nostra forza interiore, la chiesa cristiana viene sempre attaccata e derisa, la “messa nera” è intesa come uno psicodramma. I Razionali, spesso, sono atei convinti, e non credono in alcun modo ad una vita ultraterrena. Spesso si è cercato di additare il Satanismo Razionale come una corrente anarchica e fuorilegge, sulla falsariga di quanto fatto per l’occultismo crowleyano, ma più semplicemente per il fatto che i valori propugnati da questo culto sono sempre stati visti come negativi ed egoistici. LaVey, da parte sua, ha sempre sostenuto che fossero i veri valori dell’uomo, e che le castrazioni mentali imposte da una moralità bigotta e manovrata dagli interessi di una chiesa fossero fin peggiori. Effettivamente la sua Bibbia Satanica, così come i suoi vari altri scritti, va letta con attenzione, cercando di entrare nell’ottica dell’autore. Uno stile tagliente, sarcastico e a prima vista superficiale, che sembra nascondere pensieri banali e critiche di comodo, nasconde in realtà un messaggio ben più profondo e particolareggiato: non farsi bloccare in una vita preconfezionata da interessi altrui, e non credere alle favole, ma vivere a proprio modo (e qui si ritrova il “fai ciò che vuoi di crowleyana memoria), senza freni o rinunce, ma soprattutto senza farsi mettere i piedi in testa, in modo comunque sempre responsabile e rispettoso delle leggi e della persona. Modo di vivere possibile e raggiungibile, perchè la forza per farlo è dentro di noi, quel Satana che cerchiamo non è una specie di genio non meglio definito, ma una forza interiore che dobbiamo sfruttare (come in sostanza disse già Madame Blavatsky).
Nel titolo di questo articolo ho parlato anche di “culti del cargo”: a che cosa mi riferivo?
Molto semplicemente a tutti quei gruppi e sette, di norma a puro scopo goliardico o peggio ancora criminale, che affollano la scena di questo fenomeno.
I “culti del cargo” furono, per definizione, una serie di usanze nate tra popolazioni primitive che si trovarono a contatto con culture ben più avanzate dal punto di vista tecnologico. Si svilupparono in prevalenza tra la Nuova Guinea e in seguito nel Pacifico, durante la seconda Guerra Mondiale.
Sulle isole che vennero occupate per costruirvi delle basi, infatti, furono sbarcate grandi quantità di cibo, vestiti, armi, medicine e generi di varia utilità che andarono sia ai soldati, sia agli isolani.
Finita la guerra, finita la pacchia: gli isolani, ormai abituati all’arrivo dei carichi (cargo, appunto), in virtù delle loro antiche tradizioni iniziarono ad inventarsi una serie di cerimonie propiziatorie, con la ricostruzione di piste di atterraggio, torri di controllo, aerei, per attirare di nuovo i preziosi “cargo”.
Il succo della questione era semplice: non avendo minimamente capito che quegli strani uomini scesi dal cielo erano dei normalissimi esseri umani, li avevano paragonati a degli dei da adorare.
Alla fine questi culti sono pressochè svaniti, diventando delle cerimonie di puro e semplice folklore locale, ma il termine è rimasto in uso, ad indicare un gruppo di persone che imitano l’aspetto superficiale di qualcosa, senza averne sviluppato la comprensione delle reali meccaniche.
Allo stesso modo si comportano tanti gruppi di pseudosatanisti: prendono qua e là idee più o meno strampalate, le rimescolano in un guazzabuglio di luoghi comuni ancora peggiori, e dopo iniziano a spacciarle per buone, con risultati spesso al limite del ridicolo. Insomma, come si suol dire “poche nozioni, ma ben confuse”. Nei casi più innocui nascono gruppi su qualche social network, magari anche numerosi, in cui la superficialità e l’immaturità dominano incontrastate. Girando in questi vari gruppi ci si imbatte in domande banali a cui vengono date risposte contradittorie e vaghe, come interventi di ogni genere… tranne quello giusto. Complottismi, massoneria, ufo, rapimenti, teorie sul nuovo ordine mondiale, revisionismi pseudostorici sono il massimo che in questi gruppi si riesce a trovare. Di norma dopo un certo periodo si sfaldano autonomamente: pochi resistono più a lungo.
La svolta successiva, in assoluto più negativa, viene data invece da quei gruppi che, a partire dalle più strane convinzioni, diventano una setta vera e propria, o peggio ancora da chi ne fonda una per suo tornaconto. Non è detto che il fondatore debba avere una conoscenza accurata di ciò che vuole riprodurre: questo capita solo nei casi più particolari, che danno origine a sette feroci e ben strutturate. La stragrande maggioranza dei casi è invece una casistica di “santoni” che spacciano i peggiori luoghi comuni ad un gruppetto di “fedeli” ignoranti e curiosi, senza avere loro per primi ben capito nemmeno di cosa stiano parlando. Da qui a profanare una chiesa od un cimitero durante una notte il passo è breve, e troppe volte lo stesso capogruppo lo fa perchè “su internet ha sentito che si fa così”, oppure perchè ha saputo che il suo cantante preferito “lo faceva”.
Insomma, è l’imitazione coatta e priva di ragionamento di un comportamento che per qualche ragione lo ha attirato, quindi un tipico caso di “culto del cargo” applicato in campo pseudosatanico.
Qui un piccolo avvertimento, pur se ripetuto, è d’obbligo. Diffidare sempre di “santoni”, “profeti” e “illuminati” di dubbio genere. Non si sa mai chi si incontra, ed una serata goliardica od alternativa può preludere a dei problemi anche abbastanza seri, quando non ad una vera e propria tragedia.